Arrestato un 19enne per violenza su minorenni in metro: il racconto delle vittime e il video choc

Arrestato un 19enne per violenza su minorenni in metro: il racconto delle vittime e il video choc

Arrestato un 19enne per violenza su minorenni in metro: il racconto delle vittime e il video choc

Matteo Rigamonti

Dicembre 20, 2025

Milano, 20 dicembre 2025 – Due ragazzine minorenni sono state vittime di violenza sessuale tra agosto e settembre lungo la linea verde della metropolitana di Milano. Un giovane di 19 anni è stato arrestato e messo ai domiciliari, dopo che le telecamere di sorveglianza e le denunce delle ragazze hanno permesso di identificarlo. L’indagine, coordinata dalla Procura di Milano, ha ricostruito due episodi avvenuti tra Bussero e Crescenzago, in periferia, a orari diversi ma con modalità simili.

Aggressioni nella periferia est: Bussero e Crescenzago nel mirino

Il primo episodio è datato 12 agosto, poco dopo le 17, a Bussero, fermata della linea M2. Una ragazza di 15 anni stava tornando a casa quando è stata avvicinata dal 19enne. Gli investigatori della Squadra Mobile spiegano che il ragazzo l’ha seguita per qualche minuto, aspettando che si allontanasse dalla zona più frequentata della stazione. Solo allora l’ha aggredita, approfittando del momento in cui nessuno poteva intervenire. La giovane ha poi trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri, dando una descrizione precisa dell’aggressore.

Il secondo episodio è avvenuto il 19 settembre a Crescenzago, sempre sulla linea verde. Questa volta la vittima era una ragazza un po’ più giovane, sola all’uscita dei tornelli. Il 19enne si era nascosto con un monopattino – un dettaglio che si è rivelato decisivo – e ha aspettato che la ragazza girasse l’angolo per seguirla fino alle scale di uscita. Anche qui l’ha aggredita con un metodo simile al primo caso. La vittima ha denunciato subito l’accaduto.

Telecamere e dettagli: come è stato catturato

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle stazioni sono state fondamentali per incastrare il giovane. Gli agenti hanno passato ore a rivedere i filmati, concentrandosi su giorni e orari indicati dalle ragazze. In particolare, nel video della fermata M2 di Gorgonzola si vede chiaramente il ragazzo scendere dal treno con pantaloni neri, maglietta bianca e un cappellino da baseball verde. Lo stesso cappellino, riconoscibile per la scritta, e il monopattino con dettagli arancioni appaiono anche nei filmati delle altre stazioni.

Secondo gli inquirenti, il ragazzo ha seguito le sue vittime con attenzione, scegliendo momenti in cui erano sole o poco sorvegliate. “Abbiamo incrociato le immagini con le testimonianze”, ha raccontato un investigatore. “Il cappellino e il monopattino sono stati elementi chiave”. Le due ragazze hanno riconosciuto il sospettato durante un confronto fotografico.

L’arresto, la paura dei residenti e le reazioni

Il 19enne è stato fermato a casa, nella periferia est di Milano, dove vive con la famiglia. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari, sulla base dei forti indizi raccolti dalla Procura. Al momento non ci sono altri episodi simili a lui attribuiti, ma gli investigatori stanno controllando eventuali legami con altre denunce arrivate negli ultimi mesi nella stessa zona.

La notizia ha subito acceso la preoccupazione tra chi abita nei quartieri coinvolti. “Siamo preoccupati per i nostri figli”, ha detto una madre davanti alla scuola media di Bussero. “Dopo quello che è successo, molti genitori preferiscono accompagnare personalmente i ragazzi in metro”. Anche il Comune di Milano ha annunciato un aumento dei controlli nelle stazioni periferiche.

Sicurezza in primo piano: cosa cambia dopo gli episodi

Negli ultimi anni la sicurezza nelle zone periferiche e sui mezzi pubblici è diventata una priorità per le forze dell’ordine milanesi. I dati della Questura mostrano che nel 2024 sono aumentate le segnalazioni di molestie e aggressioni, soprattutto nelle ore serali lungo le linee M2 e M3. “Stiamo rafforzando la presenza degli agenti nelle stazioni più isolate”, ha spiegato un portavoce della Polizia Locale.

Le due ragazze sono ora seguite da psicologi specializzati. La Procura ha ribadito l’importanza di denunciare subito ogni episodio: “Solo così possiamo intervenire in fretta”, ha sottolineato il procuratore aggiunto Letizia Mannella.

Il caso resta aperto. Gli investigatori invitano chiunque abbia notato comportamenti sospetti o sia stato vittima di aggressioni nella zona a rivolgersi alle autorità.