Droni in azione: attacco aereo su un aeroporto militare russo in Crimea colpisce due caccia

Droni in azione: attacco aereo su un aeroporto militare russo in Crimea colpisce due caccia

Droni in azione: attacco aereo su un aeroporto militare russo in Crimea colpisce due caccia

Matteo Rigamonti

Dicembre 20, 2025

Kiev, 20 dicembre 2025 – Il Servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha annunciato questa mattina di aver colpito, con un attacco condotto tramite droni, l’aeroporto militare russo di Belbek, situato nella Crimea occupata, nella notte tra il 19 e il 20 dicembre. Secondo quanto riferito dall’intelligence di Kiev, due caccia Su-27 sarebbero stati danneggiati, uno dei quali – pronto al decollo e armato – sarebbe stato completamente distrutto. L’operazione, rivendicata ufficialmente sui canali Telegram dell’SBU, rappresenta un nuovo episodio nella lunga serie di raid che, negli ultimi mesi, hanno preso di mira infrastrutture militari russe nella penisola annessa nel 2014.

Raid notturno con droni sull’aeroporto di Belbek

Nella notte tra il 19 e il 20 dicembre, intorno alle 2.30 ora locale, diversi droni ucraini hanno sorvolato la base aerea di Belbek, a pochi chilometri da Sebastopoli, colpendo obiettivi chiave. “Uno degli aerei si trovava sulla pista di rullaggio con munizioni ed era pronto per un volo di combattimento. È stato distrutto”, si legge nel messaggio diffuso dall’SBU all’alba. Fonti ucraine aggiungono che anche la torre di controllo dell’aeroporto ha subito danni, un elemento che, secondo gli esperti militari, potrebbe complicare la gestione dei voli militari russi nella zona.

Danni confermati, Mosca al lavoro

Finora il Ministero della Difesa russo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’attacco. Qualche canale Telegram vicino alle forze armate di Mosca ha però ammesso che “sono in corso verifiche sui danni riportati dalla base”. Le prime ricostruzioni parlano di esplosioni udite chiaramente anche nei quartieri nord di Sebastopoli. Un residente, contattato da alanews.it, ha raccontato: “Abbiamo sentito almeno due forti boati intorno alle tre. Poi si sono viste le luci dei mezzi di soccorso dirigersi verso l’aeroporto”.

Un colpo duro per le operazioni russe in Crimea

L’aeroporto di Belbek è uno dei principali punti di appoggio militari russi in Crimea. Da qui partono missioni di pattugliamento sul Mar Nero e si supportano i caccia impegnati nei raid contro obiettivi ucraini. La perdita di un Su-27 – aerei da combattimento di quarta generazione – e il danno alla torre di controllo potrebbero rallentare le attività russe nella zona. “Colpire infrastrutture come questa significa mettere pressione sulla catena logistica e sulla capacità di risposta rapida delle forze russe”, spiega all’agenzia Interfax l’analista militare ucraino Oleksandr Kovalenko.

L’offensiva dei droni: il nuovo volto della guerra

Negli ultimi mesi l’Ucraina ha aumentato l’uso di droni kamikaze e velivoli senza pilota per colpire bersagli sensibili dietro le linee nemiche. Solo nell’ultimo trimestre, secondo lo Stato Maggiore ucraino, sono stati almeno sette gli attacchi documentati contro aeroporti e depositi militari in Crimea. “Queste azioni servono a indebolire la presenza russa e a dimostrare che nessun punto della penisola è al sicuro”, ha detto all’agenzia una fonte interna all’SBU che ha chiesto di restare anonima.

Crimea e tensioni internazionali: una partita ancora aperta

L’attacco arriva in un momento delicato del conflitto. Mentre la comunità internazionale discute nuove sanzioni contro Mosca e l’Unione Europea valuta ulteriori aiuti militari a Kiev, la Crimea resta uno dei nodi più caldi della crisi. La Russia considera la penisola parte integrante del suo territorio, mentre l’Ucraina – sostenuta dalla maggioranza dei Paesi occidentali – ne reclama la restituzione.

Al momento non si registrano vittime civili né danni a strutture non militari. Le autorità ucraine ribadiscono che “gli attacchi sono mirati solo a obiettivi strategici”, mentre da Mosca si attendono contromosse o comunicati ufficiali nelle prossime ore. Sullo sfondo, la tensione resta alta: la guerra in Ucraina continua ad aprire nuovi fronti e a cambiare gli equilibri nel Mar Nero.