Courmayeur, 20 dicembre 2025 – Il Monte Bianco oggi si staglia a 4807,3 metri, ma quella quota non è destinata a restare uguale a lungo. Lo scioglimento dei ghiacci, che sta interessando anche il punto più alto d’Europa, sta cambiando il profilo della montagna. È quanto emerge dalla ricerca congiunta della Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur e dell’Università Savoie Mont-Blanc, presentata in questi giorni nell’ambito dell’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai.
Monte Bianco: la vetta si abbassa, il trend è chiaro
I rilievi fatti tra settembre e ottobre hanno confermato la quota di 4807,3 metri per la cima del Monte Bianco. Ma, come spiegano gli esperti, non è un numero fisso: “La quota cambia di anno in anno, ma ora si vede chiaramente una tendenza al ribasso”, dice Fabrizio Troilo, responsabile della ricerca alla Fondazione Montagna Sicura. La ragione? “Lo spessore del ghiaccio sulla vetta si sta riducendo”, aggiunge Troilo, sottolineando come questo fenomeno sia legato all’aumento delle temperature e ai cambiamenti climatici che stanno colpendo tutta la catena alpina.
Droni e georadar: così si misura la cima
Per arrivare a queste conclusioni, il gruppo italo-francese ha messo insieme diversi strumenti: droni, telerilevamento e georadar. Questi hanno permesso di fissare lo “stato zero” della montagna, cioè la situazione attuale da cui partire per tenere d’occhio i cambiamenti futuri. “Abbiamo scoperto che sotto la superficie della vetta c’è uno strato di ghiaccio spesso tra i 20 e i 25 metri”, spiega ancora Troilo. Un dato che, secondo gli specialisti, potrebbe variare molto rapidamente se il ghiaccio continuerà a sciogliersi negli anni a venire.
Il ghiaccio che scompare mette a rischio la montagna
La perdita di ghiaccio sulla cima del Monte Bianco non è solo un fatto statistico. Gli studiosi avvertono che questo può influire sulla stabilità delle pareti rocciose e mettere in pericolo gli alpinisti. “Non è solo un problema simbolico”, dice Troilo, “ma un cambiamento concreto che interessa tutto l’ecosistema alpino”. Le prime previsioni indicano che la quota potrebbe continuare a scendere se il riscaldamento globale non rallenta.
Un lavoro lungo per seguire la montagna
La ricerca presentata in Valle d’Aosta è solo l’inizio. Gli scienziati hanno stabilito un punto di partenza preciso per confrontare i dati futuri. “Solo con misurazioni fatte regolarmente potremo capire se la diminuzione è un fenomeno momentaneo o se diventerà permanente”, spiega ancora Troilo. L’obiettivo è creare un archivio aggiornato per seguire il Monte Bianco stagione dopo stagione.
Il Monte Bianco, specchio dei cambiamenti sulle Alpi
La situazione del Monte Bianco riflette un problema più grande: i ghiacciai alpini sono in forte sofferenza. Secondo l’Università Savoie Mont-Blanc, negli ultimi vent’anni le Alpi hanno perso oltre il 30% della loro superficie glaciale. Un segnale d’allarme che riguarda non solo gli scienziati, ma anche le comunità locali e chi lavora nel turismo. “Il Monte Bianco è un simbolo per tutta l’Europa”, ricorda Troilo, “quello che succede qui ci riguarda tutti”.
In attesa dei prossimi rilievi, già fissati per l’estate 2026, la vetta più alta d’Europa resta sotto stretto controllo. Gli occhi degli esperti sono puntati su quella cima dove ogni metro perso racconta la storia di un ghiaccio che si ritira, e di sfide sempre più grandi per le Alpi.
