Ipzs e Poste: l’acquisizione strategica di PagoPa per 500 milioni dal Mef

Ipzs e Poste: l'acquisizione strategica di PagoPa per 500 milioni dal Mef

Ipzs e Poste: l'acquisizione strategica di PagoPa per 500 milioni dal Mef

Giada Liguori

Dicembre 20, 2025

Roma, 20 dicembre 2025 – L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Poste Italiane hanno preso oggi il controllo totale di PagoPA, acquistando l’intero capitale sociale dal Ministero dell’Economia. L’operazione è stata ufficializzata in una nota congiunta diffusa nel primo pomeriggio. Il valore? Circa 500 milioni di euro, secondo le parti coinvolte.

Ipzs e Poste Italiane si dividono PagoPA: chi comanda e chi segue

Dalla nota ufficiale emerge che Ipzs ha messo le mani sul 51% della società, conquistando così la quota di maggioranza. Poste Italiane ha acquisito il restante 49%. La trattativa, però, non è ancora chiusa: serve il via libera di Antitrust, Banca d’Italia e altre autorità. Fonti vicine al dossier parlano di qualche settimana di attesa, con l’obiettivo di chiudere tutto entro il primo trimestre del 2026.

PagoPA, il cuore digitale della pubblica amministrazione

PagoPA è la società che sta dietro a molte delle piattaforme digitali della pubblica amministrazione, a partire dalla diffusissima App IO. Quest’ultima è usata da milioni di italiani per pagare tasse, multe, bollette e ricevere comunicazioni ufficiali. Nel 2024, secondo i dati di PagoPA, sono state fatte oltre 350 milioni di transazioni tramite i suoi servizi. Un dirigente del Ministero dell’Economia l’ha definita “una risorsa chiave per la digitalizzazione del Paese”, sottolineando che la cessione è stata valutata anche in base agli obiettivi del PNRR.

Perché il Ministero ha deciso di vendere e cosa aspettarsi

Il Ministero dell’Economia punta a fare ordine tra le partecipazioni pubbliche. “L’idea è rafforzare la gestione e spingere sull’innovazione nei servizi digitali”, ha spiegato un portavoce del MEF. L’ingresso di due grandi attori pubblici come Ipzs e Poste Italiane dovrebbe garantire stabilità e nuovi investimenti tecnologici. Fonti sindacali rassicurano: niente tagli al personale, i posti di lavoro saranno salvaguardati.

Reazioni dal mondo digitale e sindacale: tra speranze e richieste

L’acquisizione ha suscitato interesse nel settore digitale. Andrea Rangone, esperto di innovazione digitale al Politecnico di Milano, la vede come “un passo importante per rafforzare le infrastrutture pubbliche”. Anche le associazioni dei consumatori guardano con cauta fiducia al futuro. Massimiliano Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori, auspica “più efficienza e trasparenza nei servizi”. Sul fronte sindacale, la Cgil Funzione Pubblica ha chiesto un incontro con i nuovi azionisti per tutelare i lavoratori.

I prossimi passi e le incognite sulla nuova era di PagoPA

Ora bisognerà aspettare il via libera delle autorità. Solo dopo si potrà procedere con i nuovi organi societari e l’avvio concreto della gestione. Nel governo si vede questa operazione come un tassello importante della strategia per digitalizzare i servizi pubblici. Resta da capire se la nuova proprietà aprirà a partnership tecnologiche o nuovi investimenti nel settore.

In attesa di sviluppi, il futuro di PagoPA sembra orientato a una maggiore integrazione con altre piattaforme pubbliche e a una spinta verso l’innovazione digitale. “Siamo pronti a raccogliere la sfida”, ha detto un dirigente coinvolto nell’operazione. Ma solo nei prossimi mesi si potrà vedere davvero come cambierà la vita di cittadini e imprese che usano questi servizi ogni giorno.