Putin ambisce a un nuovo impero: l’Ucraina e oltre secondo l’intelligence Usa

Putin ambisce a un nuovo impero: l'Ucraina e oltre secondo l'intelligence Usa

Putin ambisce a un nuovo impero: l'Ucraina e oltre secondo l'intelligence Usa

Matteo Rigamonti

Dicembre 20, 2025

Washington, 20 dicembre 2025 – L’intelligence americana lancia un nuovo allarme: Vladimir Putin non ha mai abbandonato l’idea di conquistare tutta l’Ucraina e di rivendicare territori dell’ex Unione Sovietica, compresi alcuni oggi membri della NATO. A riferirlo sono sei fonti vicine ai servizi segreti Usa, come riportato da Reuters online. L’ultimo dossier, risalente a fine settembre, disegna – sempre secondo queste fonti – “un quadro molto diverso” da quello sostenuto da Donald Trump e dai suoi negoziatori, che invece vedono in Putin la volontà di chiudere il conflitto.

Putin non molla: l’intelligence Usa suona il campanello d’allarme

I documenti riservati mostrano che Putin non ha mai davvero rinunciato all’idea di annettere tutta l’Ucraina. “L’intelligence ha sempre detto chiaramente che Putin vuole di più”, ha detto a Reuters Mike Quigley, deputato democratico della Commissione Intelligence della Camera. Questa preoccupazione non è solo americana: anche i leader europei e le agenzie di spionaggio del Vecchio Continente la condividono. “Gli europei ci credono. I polacchi ne sono certi. I Paesi Baltici pensano di essere i primi obiettivi”, ha aggiunto Quigley, raccontando un clima di crescente inquietudine nei governi dell’Est Europa.

Territori ucraini sotto controllo russo e nuove mire

Oggi la Russia controlla circa il 20% dell’Ucraina: buona parte delle regioni di Lugansk e Donetsk, pezzi di Zaporizhzhia e Kherson, più la Crimea intera. Putin considera queste zone parte della Federazione Russa. Ma, secondo le fonti Usa, il Cremlino non si ferma qui: punta a riappropriarsi anche di altri territori dell’ex Unione Sovietica, alcuni dei quali ora sono nella NATO.

Trump spinge per un accordo, ma l’intelligence è su un’altra linea

Sul fronte diplomatico, il divario tra l’ex presidente Donald Trump e i servizi segreti è evidente. Secondo Reuters, Trump sta esercitando pressione su Kiev per ritirare le sue truppe dall’ultima porzione di Donetsk ancora sotto controllo ucraino, come parte di una possibile intesa di pace. Una posizione che va contro le valutazioni dei servizi americani e le preoccupazioni dei partner europei.

Le parole di Putin e le preoccupazioni in Europa

Solo ieri, in un discorso pubblico, Putin ha ribadito la sua disponibilità a discutere una soluzione negoziata, ma ha messo in chiaro che “le condizioni della Russia devono essere rispettate”. Ha anche rivendicato un guadagno di 6.000 chilometri quadrati di territorio nel corso dell’anno. Per gli osservatori occidentali, queste parole confermano la volontà del Cremlino di andare avanti con l’offensiva.

Intelligence e narrazione pubblica: due versioni a confronto

Il divario tra i report dell’intelligence Usa e la narrazione pubblica di Trump e Putin si fa sempre più marcato. Da una parte, i servizi segreti americani e le agenzie europee vedono nella Russia una minaccia concreta per la sicurezza del continente. Dall’altra, il Cremlino nega qualsiasi intenzione di espansione oltre i confini ucraini, mentre Trump insiste sulla necessità di un compromesso veloce.

L’Est Europa in allarme: tra riunioni e controlli rafforzati

Nei Paesi Baltici e in Polonia la tensione cresce. A Tallinn, Vilnius e Riga, secondo fonti diplomatiche, si moltiplicano gli incontri sulla sicurezza nazionale. Varsavia ha già rafforzato i controlli lungo il confine orientale da mesi. “Non possiamo permetterci di sottovalutare la situazione”, ha detto un funzionario polacco alla stampa locale. La sensazione diffusa è che la questione ucraina sia solo una tappa di una strategia più ampia.

Un futuro incerto tra Mosca e l’Occidente

In attesa di sviluppi concreti sul terreno diplomatico o militare, la tensione tra Mosca e le capitali occidentali resta alta. Le valutazioni dell’intelligence americana – in linea con quelle europee – lasciano intendere che il conflitto in Ucraina potrebbe essere solo l’inizio di una fase più lunga e complessa nei rapporti tra Russia e Occidente.