Roma, 20 dicembre 2025 – Il turismo in Italia chiude l’anno in crescita. Secondo le stime del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, durante le festività natalizie e di fine anno si attendono circa 17,6 milioni di presenze tra città d’arte, eventi culturali, mercatini e località di montagna. Un numero in aumento dell’1,3% rispetto allo scorso anno. Il dato, frutto di un monitoraggio su più di mille operatori del settore ricettivo, evidenzia una stagione invernale trainata soprattutto dalla domanda straniera.
Stranieri in aumento: quasi la metà dei turisti durante le feste
A spingere il settore, spiegano gli esperti del Centro Studi, sono soprattutto i visitatori dall’estero. Gli arrivi stranieri dovrebbero arrivare a 8,1 milioni di presenze, con un aumento stimato del 3,1%, pari al 46% del totale. Gli italiani restano comunque la maggioranza, con 9,5 milioni di presenze previste, ma la loro domanda rimane stabile rispetto al 2024. “Il turismo si conferma vivo anche in questo periodo dell’anno”, ha detto Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, evidenziando come la destagionalizzazione sia ormai un fatto consolidato.
Città d’arte e montagna, le mete preferite per le feste
Le città d’arte restano le destinazioni più ambite, grazie a un calendario ricco di eventi e manifestazioni culturali. L’aumento previsto per queste località è del 2,7%. Firenze, Roma e Venezia, solo per fare qualche nome, si preparano a ricevere un flusso consistente di turisti, attratti anche dai tradizionali mercatini natalizi e dalle mostre temporanee. Bene anche la montagna: le località alpine e appenniniche dovrebbero segnare un +2,3%, favorito dalla neve caduta nelle ultime settimane e dall’offerta di sport invernali.
Mare, campagna e laghi: piccoli segnali di crescita
Più contenuta la crescita nelle altre destinazioni. Le località marine registrano un lieve aumento dello 0,3%, mentre le zone rurali e collinari salgono dello 0,7%. Anche i laghi (+0,6%) e le terme (+0,7%) mostrano segni di tenuta. Gli operatori evidenziano come la domanda “last minute” – cioè le prenotazioni fatte all’ultimo momento – potrebbe far crescere ancora i numeri nelle prossime settimane. “Molti italiani scelgono all’ultimo, soprattutto se il tempo è bello”, racconta un albergatore di Sirmione.
Extralberghiero in crescita: più scelta e flessibilità
Per quanto riguarda l’offerta ricettiva, la novità più importante riguarda il settore extralberghiero: case vacanza, B&B e agriturismi crescono del 2,2%, mentre gli hotel tradizionali si fermano a un +1%. Un segnale che mostra come le famiglie preferiscano soluzioni più autonome e spesso più economiche. “Cercano indipendenza e prezzi ragionevoli”, spiega la titolare di un agriturismo in Toscana.
Centro e Nord Ovest guidano la ripresa
Dal punto di vista geografico, il Centro Italia è in testa con un +2%, seguito dal Nord Ovest (+1,8%) e dal Nord Est (+1%). Nel Sud e nelle isole la crescita è più modesta, +0,4%, dove, come ha sottolineato Messina, “ci sono ancora problemi legati ai collegamenti”. Il presidente di Assoturismo ha ribadito che “i costi dei trasporti tra Nord e Sud sono un freno per la mobilità interna e per valorizzare appieno le destinazioni meridionali durante le feste”.
Destagionalizzazione: la sfida per il futuro
Il bilancio delle festività conferma una tendenza ormai chiara: la destagionalizzazione del turismo italiano. Gli operatori sperano che questa crescita possa diventare una chance stabile per imprese e territori. “Bisogna fare in modo che il turismo non sia più solo roba da estate”, ha detto Messina. Resta però molto da fare: infrastrutture, costi dei trasporti e promozione delle mete meno conosciute. Solo così, secondo gli addetti ai lavori, il settore potrà esprimere tutto il suo potenziale anche nei mesi freddi.
