Destro: come il turismo può diventare motore di crescita stabile per l’Italia

Destro: come il turismo può diventare motore di crescita stabile per l'Italia

Destro: come il turismo può diventare motore di crescita stabile per l'Italia

Giada Liguori

Dicembre 22, 2025

Roma, 22 dicembre 2025 – Il turismo in Italia continua a spingere l’economia nazionale, confermandosi anche quest’anno come uno dei settori più vitali. Secondo i dati diffusi oggi dal Centro Studi Confindustria, la spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese è cresciuta del 7,4% solo nel mese di ottobre. Il totale stimato per il 2025 si avvicina ai 57 miliardi di euro. Un risultato importante che, come sottolinea Leopoldo Destro – delegato del presidente di Confindustria per trasporti, logistica e industria del turismo – “dimostra quanto l’Italia e il Made in Italy restino un richiamo forte per il mondo”.

Turismo, un saldo che vola: +23 miliardi nel 2025

Il Centro Studi di viale dell’Astronomia porta alla luce un altro dato chiave: il saldo turistico – ovvero la differenza tra quanto spendono gli stranieri in Italia e quanto gli italiani spendono all’estero – segna un +23 miliardi di euro. Numeri che non parlano solo delle grandi città d’arte, ma anche di tutta la filiera legata al Made in Italy, dalla produzione artigianale alla cultura.

“Il turismo – spiega Destro – fa girare l’economia locale e attiva interi settori, diventando un vero pilastro per la crescita del Paese”. La sfida ora è trasformare questo slancio in qualcosa di stabile e duraturo, capace di attirare sempre più visitatori e di elevare la qualità dell’offerta.

Le quattro “D”: la ricetta per un turismo più forte

Parlando dei prossimi passi, Destro mette in evidenza le strategie su cui sta lavorando il gruppo tecnico turismo e cultura di Confindustria. “Le quattro ‘D’ sono il cuore del nostro impegno: destagionalizzazione, dimensione, digitalizzazione e diversificazione”. Questi punti, secondo gli addetti ai lavori, sono fondamentali per rispondere alla crescente concorrenza internazionale.

In particolare la diversificazione emerge come un elemento decisivo, soprattutto dove i flussi turistici sono troppo concentrati. “In alcune zone – dice Destro – serve valorizzare nuovi territori e proporre esperienze diverse da quelle classiche”. Solo così, secondo Confindustria, si potrà distribuire meglio il valore economico e alleggerire la pressione sulle mete più battute.

Competere a livello globale puntando sulla qualità

Il panorama internazionale si fa sempre più agguerrito. Nuove destinazioni si fanno spazio e rubano visitatori. Per questo, sottolinea Destro, “serve una strategia chiara e una politica del turismo che guardi al medio-lungo termine”. L’obiettivo è puntare sulla qualità del Made in Italy, elemento chiave per mantenere e rafforzare la posizione dell’Italia nel mondo.

Le previsioni del Centro Studi Confindustria indicano che la domanda internazionale continuerà a crescere anche nei prossimi mesi. Ma per non perdere terreno, sarà fondamentale investire in infrastrutture, formazione e innovazione digitale. “La qualità – insiste Destro – è la chiave per restare competitivi”.

Territori e filiere, il turismo che muove l’Italia

Il turismo porta benefici concreti alle economie locali. Dai piccoli borghi alle città d’arte, fino alle zone rurali e costiere, il passaggio dei visitatori stranieri sostiene artigiani, ristoranti, trasporti e servizi culturali. “Il turismo – ricorda Destro – non è solo una questione di numeri: significa lavoro per migliaia di persone e valorizzazione delle eccellenze italiane”.

Per gli operatori del settore, la sfida nei prossimi anni sarà consolidare questi risultati e renderli stabili. Solo così, sottolinea Confindustria, il turismo potrà continuare a essere un pilastro della crescita italiana. La strada però è ancora lunga: servono investimenti mirati e una collaborazione più stretta tra pubblico e privato.

Mentre si attendono i dati ufficiali di fine anno, il settore guarda al futuro con fiducia, ma resta alta la guardia. Serve infatti un impegno concreto e coordinato per sostenere un comparto che, ancora una volta, si conferma centrale per l’economia del Paese.