Incontri fruttuosi a Miami: Usa e Ucraina rafforzano la cooperazione

Incontri fruttuosi a Miami: Usa e Ucraina rafforzano la cooperazione

Incontri fruttuosi a Miami: Usa e Ucraina rafforzano la cooperazione

Matteo Rigamonti

Dicembre 22, 2025

Miami, 22 dicembre 2025 – Dopo tre giorni di incontri serrati, le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina si sono salutate a Miami senza annunci clamorosi, ma con la convinzione di aver messo le basi per nuovi passi avanti nel tentativo di chiudere il conflitto. Gli incontri sono stati definiti “produttivi e costruttivi”, anche se senza svolte immediate. La dichiarazione congiunta, diffusa ieri sera, porta la firma di Rustem Umerov, ministro della Difesa ucraino, e di Steve Witkoff, inviato speciale dell’ex presidente Donald Trump.

Tre giorni a Miami tra Stati Uniti, Ucraina ed Europa: un confronto serrato

Dal 19 al 21 dicembre, la delegazione ucraina ha dialogato con rappresentanti americani ed europei in un clima che tutti hanno definito “costruttivo”. Ma, come hanno sottolineato gli stessi partecipanti, non sono emerse novità sostanziali sul fronte della guerra. “Abbiamo lavorato per trovare un terreno comune tra Ucraina, Stati Uniti ed Europa”, ha scritto Witkoff sui social, sintetizzando il senso degli incontri.

Alla tavola rotonda hanno preso parte, oltre a Umerov e Witkoff, il capo di stato maggiore delle forze armate ucraine, il tenente generale Andriy Hnatov, l’ex consigliere presidenziale Jared Kushner e Josh Gruenbaum, membro dello staff della Casa Bianca. Erano presenti anche alcuni consiglieri per la sicurezza nazionale europei, i cui nomi sono rimasti riservati. Le riunioni si sono svolte in una sala riservata dell’Hotel Biltmore, nel quartiere di Coral Gables, a pochi chilometri dal centro di Miami.

Quattro dossier chiave: sicurezza, economia e un piano in 20 punti

Nel corso degli incontri bilaterali tra Usa e Ucraina sono stati affrontati quattro temi principali. Il primo riguarda un piano in 20 punti per cercare di risolvere il conflitto, ma i dettagli restano coperti dal riserbo. Poi si è parlato di come allineare le posizioni su un sistema multilaterale di garanzie di sicurezza e di un quadro specifico di garanzie americane per Kiev. Infine, si è discusso dello sviluppo di un piano per l’economia e la prosperità dell’Ucraina.

Fonti vicine ai negoziati raccontano che la discussione si è concentrata soprattutto sulla necessità di rafforzare le garanzie di sicurezza per Kiev, con uno sguardo al 2026. È l’anno in cui, secondo la presidenza ucraina, il conflitto potrebbe entrare in una fase ancora più delicata. “Serve chiarezza sul sostegno occidentale”, ha confidato uno dei consiglieri ucraini.

Nessuna svolta immediata, ma il clima è positivo

Anche se non ci sono annunci concreti, il tono della dichiarazione congiunta fa capire che il dialogo non si fermerà. “Abbiamo gettato le basi per una collaborazione più stretta”, ha detto Umerov ai giornalisti uscendo dall’hotel poco dopo le 18 locali. Witkoff ha aggiunto che “il lavoro andrà avanti nei prossimi mesi” e ha sottolineato l’importanza di tenere sempre aperto il canale diplomatico tra Washington e Kiev.

Al termine dei colloqui, la delegazione ucraina è partita per New York, dove incontrerà rappresentanti delle Nazioni Unite. La Casa Bianca non ha rilasciato commenti ufficiali, mentre fonti europee hanno definito “utile” il confronto in Florida.

Prossimi passi: nuovi incontri attesi nel 2026

Da fonti diplomatiche americane arriva la notizia che i prossimi incontri tra Stati Uniti, Ucraina ed Europa potrebbero svolgersi già a gennaio, probabilmente a Bruxelles o Varsavia. L’obiettivo è quello di trovare un’intesa sia sul piano militare che su quello economico. “Non ci sono soluzioni facili”, ha ammesso uno dei partecipanti europei, “ma il dialogo è l’unica strada possibile”.

Nel frattempo, la situazione sul terreno in Ucraina resta tesa. Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, nelle ultime settimane si sono intensificati gli scontri a Kharkiv e lungo la linea del fronte nel Donbass. La comunità internazionale segue con attenzione, consapevole che ogni passo diplomatico può diventare decisivo per il futuro del conflitto.