Roma, 22 dicembre 2025 – Si è conclusa oggi a Roma la grande festa per i 90 anni del Centro Sperimentale di Cinematografia. Una giornata intensa, fatta di ricordi, riconoscimenti e nuovi progetti, che ha visto la partecipazione di autorità, studenti e volti noti del cinema italiano. La Camera dei Deputati ha voluto celebrare l’istituto fondato nel 1935 con una medaglia commemorativa, riconoscendone il ruolo fondamentale nella formazione e nell’innovazione del settore.
Novant’anni di cinema: un’eredità da custodire
“Il Csc è un vero e proprio tempio della memoria e dell’innovazione nel cinema”, ha detto Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, durante la cerimonia. “Novant’anni di storia vuol dire aver contribuito a plasmare l’immaginario collettivo mondiale”. Mollicone ha poi ricordato come la scuola sia “non solo un primo passo nell’educazione, ma anche un luogo dove far crescere e perfezionare il talento già presente nei giovani”. Ha sottolineato l’impegno delle istituzioni: “Abbiamo messo a disposizione oltre 15 milioni di euro per le opere prime e seconde e altri 20 milioni per sviluppare le competenze. Vogliamo tutelare chi oggi fa cinema e chi lo farà domani”.
Storaro e il racconto di un esordio
Tra gli ospiti più attesi, il premio Oscar Vittorio Storaro ha fatto rivivere alla platea il suo primo incontro con il Centro. “All’inizio mi avevano detto di no, ero troppo giovane. Poi ho cominciato a parlare… e non riuscivo più a fermarmi”, ha raccontato Storaro. “Forse mi hanno preso un po’ per stanchezza. Sono stato fortunato: ho ottenuto una borsa di studio e così non ho dovuto lavorare per aiutare la famiglia”. Il maestro della fotografia ha poi evidenziato quanto sia importante valorizzare tutte le arti del cinema, accettando l’invito del Csc a incontrare gli studenti all’inizio del 2026.
Un libro per guardare al passato e al futuro
Durante la giornata è stato presentato il volume “Immaginare il Futuro, Custodire la memoria – 90° Csc 1935/2025”, curato da Christian Uva e realizzato con Marsilio. Il libro ripercorre i novant’anni del Centro attraverso le parole di studiosi, insegnanti e professionisti: dalle aule ai set, dai legami tra maestri e allievi fino agli archivi e alle nuove tecnologie. “È un omaggio completo alla storia, al lavoro di ricerca e alle persone che hanno fatto grande il cinema e le arti visive”, ha spiegato la presidente del Csc, Gabriella Buontempo. Foto, documenti e progetti raccontano una storia che si muove tra passato e futuro.
Spot, documentario e nuove sfide
Nel corso della giornata sono stati mostrati anche lo spot celebrativo “90… ed abbiamo appena cominciato!”, diretto da Edoardo De Angelis, e alcune scene del documentario “Note al centro” di Costanza Quatriglio. Due lavori che, tra immagini d’archivio e volti di oggi, hanno restituito il senso di una comunità viva, sempre in dialogo con la propria storia. Il direttore generale del Csc, Marcello Foti, ha rimarcato come quest’anno l’istituto abbia “ritrovato collaborazioni importanti con enti esterni e istituzioni che ci sostengono”.
Uno sguardo oltre i confini
Non solo passato: durante l’incontro è stato presentato in anteprima il logo dell’International Student Film Festival, evento organizzato dal Csc in programma per novembre 2026. Un segnale chiaro della volontà di aprirsi sempre più al confronto internazionale, coinvolgendo giovani registi da tutto il mondo. “Solo così – ha commentato uno studente – si capisce davvero quanto sia importante avere radici solide per guardare avanti”.
La giornata si è chiusa tra applausi, strette di mano e qualche foto scattata nei corridoi della storica sede di via Tuscolana. A novant’anni dalla sua nascita, il Centro Sperimentale di Cinematografia resta un punto fermo per chi sogna – o sta già costruendo – il cinema italiano del futuro.
