Roma, 23 dicembre 2025 – Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha voluto mettere fine, questa mattina, a tutte le voci sulle presunte tensioni nel governo legate al nuovo decreto Ucraina. Durante la sua visita al contingente italiano di stanza a Novo Selo, in Bulgaria, Crosetto ha chiarito con fermezza: “Sul decreto Ucraina non c’è mai stato disaccordo”. Le sue parole sono arrivate poco dopo le 10.30, mentre la temperatura al campo si aggirava intorno ai 3 gradi.
Il decreto Ucraina arriverà il 29 dicembre
Dopo settimane di attesa e tante indiscrezioni, il decreto sarà ufficialmente presentato il prossimo 29 dicembre. Crosetto ha detto: “Il contenuto lo vedrete il 29 dicembre: come dice il Vangelo, ‘dai frutti li riconoscerete’”. Una battuta che ha colto di sorpresa alcuni ufficiali e giornalisti presenti. Il ministro ha poi aggiunto che “il provvedimento è chiuso da settimane”, smentendo così le voci che parlavano di trattative ancora in corso tra i vari ministeri.
Secondo fonti vicine alla Difesa, il testo confermerà la linea già seguita dall’Italia negli ultimi mesi: sostegno militare e logistico a Kiev, in coordinamento con gli alleati europei e la NATO. Per ora, non sono emerse novità sostanziali rispetto alle versioni precedenti del decreto.
Crosetto: “Nessuna trattativa in corso”
“Assolutamente no, non c’è nessuna trattativa”, ha ribadito Crosetto rispondendo ai giornalisti. Negli ultimi giorni, alcune ricostruzioni avevano parlato di divergenze tra il ministro della Difesa e quello degli Esteri sugli aiuti da inviare all’Ucraina. Ma Crosetto ha chiuso ogni porta a interpretazioni diverse: “Il provvedimento è chiuso da settimane”.
Fonti di Palazzo Chigi confermano che il testo è stato definito già a inizio dicembre e non sono previsti cambiamenti dell’ultimo minuto. L’atmosfera all’interno del governo, almeno su questo fronte, viene descritta come “serena”. La premier Giorgia Meloni, secondo un suo collaboratore, ha chiesto massima compattezza e riservatezza fino alla pubblicazione ufficiale.
L’Italia nei Balcani: un ruolo chiaro
La visita di Crosetto a Novo Selo si inserisce in un quadro internazionale ancora incerto. L’Italia è presente con circa 250 militari nella missione NATO in Bulgaria, impegnati nelle attività di deterrenza sul fianco est dell’Alleanza. Incontrando i soldati, il ministro ha sottolineato “l’importanza della presenza italiana nei Balcani”, ricordando che la sicurezza collettiva resta una priorità per tutti.
Sul fronte ucraino, il governo conferma un sostegno “pieno e responsabile”, come già detto più volte anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Finora, gli aiuti militari forniti – secondo la Difesa – comprendono sistemi di difesa antiaerea, veicoli blindati e materiale sanitario. Il nuovo decreto dovrebbe proseguire su questa strada, senza aprire a forniture di armamenti offensivi pesanti.
Tutti in attesa del testo finale
L’attesa per il testo definitivo è alta, sia tra gli addetti ai lavori che tra le opposizioni in Parlamento. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno già annunciato che chiederanno un confronto in Aula subito dopo la pubblicazione. “Vogliamo capire nel dettaglio quali impegni prenderà l’Italia”, ha detto ieri la capogruppo dem alla Camera, Chiara Braga.
Nel frattempo, a Novo Selo tra i militari italiani si respira un clima di normalità. “Siamo qui per fare il nostro dovere”, ha raccontato un sottufficiale del 187° reggimento paracadutisti Folgore. Solo quando il decreto sarà ufficiale si potrà davvero capire quali saranno i “frutti” di cui ha parlato Crosetto.
La giornata in Bulgaria si è chiusa con una breve cerimonia davanti alla bandiera italiana issata all’ingresso del campo. Il ministro ha parlato con alcuni soldati, ascoltando le loro richieste e ringraziandoli per l’impegno quotidiano. Poi il viaggio di ritorno a Roma, dove nei prossimi giorni è atteso l’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno.
