Il Senato approva la manovra: ora la sfida passa alla Camera

Il Senato approva la manovra: ora la sfida passa alla Camera

Il Senato approva la manovra: ora la sfida passa alla Camera

Matteo Rigamonti

Dicembre 23, 2025

Roma, 23 dicembre 2025 – Il Senato ha dato il via libera alla manovra finanziaria nella tarda mattinata di oggi con 110 voti a favore, 66 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento, cuore della politica economica del governo per il prossimo anno, passa ora alla Camera dei Deputati, dove l’approvazione definitiva è prevista entro fine settimana. Un passaggio decisivo, arrivato dopo settimane di trattative serrate e qualche tensione in aula.

Senato, il voto e la Nota di variazione

La seduta è cominciata alle 9.30, con i senatori già schierati tra maggioranza e opposizione. Poco prima del voto finale sulla legge di Bilancio, l’aula ha dato l’ok anche alla Nota di variazione, il documento tecnico che aggiorna i saldi sulla base degli ultimi emendamenti. Qui la maggioranza ha tenuto ancora: 110 sì, 62 no e un solo astenuto. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato parlando di “un segnale di unità e responsabilità”.

Governo soddisfatto, opposizioni critiche

Subito dopo il voto, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha mostrato soddisfazione: “La manovra risponde alle esigenze del Paese, tutela i più fragili e sostiene la crescita”, ha detto ai giornalisti nei corridoi di Palazzo Madama. Dall’altra parte, le opposizioni non hanno risparmiato critiche. Il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Boccia, ha parlato di “una legge che non dà risposte concrete a famiglie e imprese”. Dal Movimento 5 Stelle è arrivata la richiesta di “più coraggio su lavoro e sanità”.

Le misure chiave della manovra

Secondo il relatore, il senatore Massimo Garavaglia, la manovra punta su fisco, pensioni e sostegno alle famiglie. Tra le misure più importanti ci sono la conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, la proroga delle agevolazioni per l’assunzione di giovani e donne e il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale. Non mancano però le critiche: diversi analisti indipendenti definiscono “fragili” alcune coperture finanziarie.

Il cammino parlamentare e le scadenze

L’ok del Senato è solo una tappa. Ora il testo passa alla Camera, dove sono attesi giorni intensi di confronto. Il calendario è stretto: la legge di Bilancio deve essere approvata entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Fonti parlamentari dicono che il governo punta a chiudere tutto entro il 28 dicembre, lasciando poco spazio a modifiche.

Sindacati e imprese: reazioni a caldo

Nel primo pomeriggio sono arrivate anche le risposte dei sindacati. La segretaria generale della CGIL, Elly Schlein, ha definito la manovra “insufficiente sul fronte del lavoro”. Dalla CISL, invece, si riconosce “l’impegno sul taglio delle tasse”, ma si sottolinea che servono “più risorse per i contratti pubblici”. Le associazioni imprenditoriali, come Confindustria, hanno chiesto “più investimenti su innovazione e infrastrutture”.

Le prossime ore saranno decisive

Nei prossimi giorni la manovra arriverà a Montecitorio. I deputati dovranno lavorare con tempi molto stretti: la commissione Bilancio è già convocata per domani mattina alle 8.30. Fonti interne non escludono colpi di scena su alcuni emendamenti ancora aperti.

In attesa del voto finale alla Camera, il clima nei palazzi romani resta teso. Solo allora si capirà se la maggioranza riuscirà a mantenere la compattezza vista oggi al Senato o se spunteranno nuove crepe. Per ora, il governo incassa un passaggio fondamentale verso l’approvazione della sua prima manovra completa della legislatura.