Rinnovo del contratto collettivo: un nuovo inizio per i dirigenti del settore alberghiero

Rinnovo del contratto collettivo: un nuovo inizio per i dirigenti del settore alberghiero

Rinnovo del contratto collettivo: un nuovo inizio per i dirigenti del settore alberghiero

Matteo Rigamonti

Dicembre 23, 2025

Roma, 23 dicembre 2025 – Oggi a Roma, nella sede di Federalberghi in via Piemonte, Manageritalia e la stessa federazione hanno siglato il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti di aziende alberghiere. L’intesa, che partirà dal 1° gennaio 2026 e durerà fino al 31 dicembre 2028, riguarda circa 219 dirigenti di un settore che, secondo gli ultimi dati Enit, pesa per il 10,8% sul Pil nazionale. La firma arriva con qualche giorno d’anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, fissata al 31 dicembre 2025. Una scelta definita “di responsabilità e visione strategica” in un momento in cui il turismo e l’alberghiero navigano ancora tra incertezze economiche e nuove sfide.

Welfare e innovazione sociale al centro del nuovo contratto

Il rinnovo non si limita a recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni, eroso dall’inflazione degli ultimi anni. Al centro dell’accordo ci sono anche novità normative e misure che riguardano temi sociali e demografici. “Questo risultato è importante per valorizzare i manager del settore, che sono fondamentali per mantenere alta la qualità dei servizi”, ha spiegato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Bocca ha sottolineato come investire sul capitale umano sia indispensabile per sostenere lo sviluppo e l’evoluzione del turismo, uno dei pilastri dell’economia italiana.

Oltre agli aumenti salariali, il contratto introduce un welfare contrattuale più robusto, incentivi per l’autoformazione e nuove tutele per la genitorialità e la parità di genere. Un pacchetto pensato per dare stabilità ai dirigenti e permettere alle aziende di pianificare meglio i costi del lavoro.

Aumenti e tutele: cosa prevede l’accordo

Al centro dell’intesa c’è un aumento lordo mensile di 690 euro, diviso in tre tranche da 230 euro ciascuna, che scatteranno il 1° gennaio di ogni anno dal 2026 al 2028. Previsto anche un aumento di 110 euro nel valore di vitto e alloggio. Sul fronte welfare, il contratto introduce un credito annuale di 1.500 euro, il potenziamento del fondo Mario Negri e la conferma delle coperture assicurative Antonio Pastore.

Non solo soldi. Il rinnovo prevede anche una revisione delle agevolazioni contributive e nuove misure sull’invecchiamento attivo: i dirigenti prossimi alla pensione potranno continuare a lavorare come tutor per i colleghi più giovani, favorendo così il passaggio di competenze tra generazioni all’interno delle aziende.

Dialogo sociale e attenzione al capitale umano

“Valutiamo positivamente questo rinnovo, che conferma l’impegno di Federalberghi a mantenere vivo il dialogo sociale nel settore”, ha detto Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi e presidente della Commissione sindacale. Roscioli ha parlato di “equilibrio, coerenza e responsabilità” nei rapporti con i manager.

Dal lato dei dirigenti, il presidente di Manageritalia, Marco Ballarè, ha sottolineato come l’accordo permetta ai manager di recuperare parte dell’inflazione senza pesare troppo sulle imprese. Ballarè ha inoltre evidenziato l’importanza dell’invecchiamento attivo: “I dirigenti senior potranno trasmettere competenze ed esperienza ai più giovani, contribuendo alla crescita e alla continuità del know-how nelle aziende alberghiere”.

Parità di genere, formazione e ricambio generazionale

Tra le novità più importanti ci sono le misure per la parità di genere, la trasparenza salariale e il contrasto al dumping contrattuale. Il contratto sostiene anche la genitorialità e garantisce la copertura sanitaria per i dirigenti con gravi malattie. Sulla formazione, si punta sull’autoformazione e si allargano le politiche per facilitare la ricollocazione.

“Firmare questo contratto in anticipo è un segnale chiaro: rafforza la contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e dei rapporti sindacali moderni”, ha commentato Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia e capo delegazione sindacale. Nolo ha parlato di “scelta di responsabilità e visione”, sottolineando come l’accordo investa sul welfare e dia nuovi strumenti per accompagnare il ricambio generazionale.

In sintesi, il rinnovo del contratto è un messaggio forte che guarda al futuro: tutela i manager, sostiene le imprese e prova a rispondere alle grandi trasformazioni che stanno cambiando il volto dell’ospitalità italiana.