Napoli, 23 dicembre 2025 – Ieri pomeriggio, dentro l’Università Federico II, un gruppo di studenti e attivisti di Azione, Radicali e +Europa ha messo in scena un flash mob durante un convegno organizzato dall’Anpi, che loro hanno subito bollato come “filorusso”. La protesta è degenerata in momenti di tensione e, secondo quanto denunciato da Matteo Hallissey, presidente di +Europa e dei Radicali, è avvenuta anche una presunta aggressione. Hallissey ha raccontato tutto in un video pubblicato sui social.
Scontro acceso alla Federico II: la protesta che ha fatto rumore
Una decina di manifestanti, stando alle prime ricostruzioni, sono entrati nell’aula magna poco prima delle 16. Indossavano magliette bianche con la bandiera ucraina e sventolavano lo stesso simbolo. In silenzio hanno seguito per quasi due ore il convegno promosso dall’Associazione nazionale partigiani italiani, con ospiti come lo storico Angelo d’Orsi e l’ex parlamentare Alessandro Di Battista. L’incontro, pubblicizzato come dedicato a “pace e autodeterminazione”, è stato però contestato dai presenti, che lo hanno definito una piattaforma “filorussa”.
Alla fine degli interventi, Hallissey ha preso la parola con una domanda diretta: “Professor d’Orsi, voi siete democratici. Che ci faceva in Russia a Russia Today?”. Il riferimento era a un evento a cui il docente aveva partecipato con il noto canale russo. A quel punto, alcuni partecipanti – tra cui membri dell’organizzazione – hanno cercato di allontanarlo. Secondo gli attivisti, sono volati spintoni e insulti.
Hallissey: “Aggrediti solo per fare una domanda”
“Ci hanno aggredito perché volevamo solo fare una domanda”, ha raccontato Hallissey in un video su X (ex Twitter) e Instagram. Nel filmato si vede chiaramente come alcuni tentino di impedirgli di avvicinarsi al microfono. “Il presidente dell’Anpi ha cercato di buttarlo giù”, ha aggiunto, sostenendo che durante la colluttazione si è pure rotto un microfono.
Le immagini sono cariche di tensione: urla, mani che si intrecciano, qualcuno che cerca di mettersi in mezzo tra Hallissey e il tavolo dei relatori. “Sarete abituati alla Russia o alla Bielorussia, ma perché non lasciate parlare la gente?”, ha incalzato, mentre veniva accompagnato fuori insieme agli altri manifestanti.
Fuori dall’aula, la protesta continua con ironia
Una volta fuori, il gruppo non si è fermato. Nel video si sente Hallissey inveire con tono sarcastico: “Bravi! Bravi democratici! Non posso passare? Oh! Ma che cazzo è? Violento? Bravi! Voi siete l’Anpi, eh? Bravi antifascisti”. Il messaggio è chiaro: secondo i manifestanti, il diritto al confronto è stato negato proprio da chi si presenta come portatore dei valori antifascisti.
“Non è uno scherzo. Indovinate cosa gli è caduto? Un rublo”, ha concluso Hallissey, lanciando una stoccata ironica ai presunti legami filorussi degli organizzatori.
Anpi replica e clima teso: nessuna denuncia ma indagini in corso
Al momento non sono arrivate denunce formali alle forze dell’ordine. L’Anpi Napoli, contattata in serata, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Fonti vicine all’associazione parlano di “interruzione di pubblico servizio” da parte degli attivisti e negano ogni aggressione fisica. “Abbiamo solo cercato di evitare provocazioni”, avrebbe spiegato uno degli organizzatori.
Anche nel mondo accademico la vicenda ha acceso il dibattito. Alcuni studenti presenti raccontano di una scena “confusa”, dove urla e interventi si sovrapponevano. “Non si capiva più chi stesse parlando”, dice Marco, studente di Scienze Politiche. Intanto, sui social il video di Hallissey ha raccolto centinaia di commenti e condivisioni.
Ora resta da vedere se l’università prenderà provvedimenti o avvierà accertamenti interni per chiarire cosa sia successo davvero. Nel frattempo, torna al centro della scena pubblica napoletana il tema della libertà di espressione e il ruolo di associazioni storiche come l’Anpi.
