Milano, 23 dicembre 2025 – A pochi giorni dal Natale, gli italiani si mettono all’opera per preparare la tavola, ma l’atmosfera è segnata da una certa prudenza. Secondo i dati di Confesercenti, basati su un sondaggio Ipsos che ha coinvolto mille consumatori, la spesa totale per la cena della Vigilia e il pranzo del 25 dicembre si aggirerà intorno ai 3,3 miliardi di euro, con un calo del 5% rispetto all’anno scorso.
Natale in famiglia, la scelta più diffusa
Dal sondaggio emerge con chiarezza che il Natale 2025 sarà soprattutto una festa da vivere in casa. Quasi tre italiani su quattro, il 72% degli intervistati, hanno detto che trascorreranno le feste a casa propria o da parenti. Questo dato cresce leggermente, fino al 73%, tra chi ha più di 34 anni e nelle regioni del Sud. Tra i più giovani, invece, la percentuale scende al 69%, ma resta comunque una maggioranza.
Chi decide di festeggiare fuori casa è una minoranza: solo il 5% ha scelto ristoranti o locali per la Vigilia o il pranzo di Natale, con un picco del 7% nelle regioni del Centro. Un altro 2% ha optato per una location affittata, preferita soprattutto al Nord (4%) e tra gli under 34 (3%). Chi sarà in viaggio o in vacanza durante le feste rappresenta il 6%, percentuale che sale all’8% tra i giovani e al 7% nelle regioni settentrionali.
Spese più contenute, ma senza rinunciare
Parlando di soldi, chi prepara la cena della Vigilia prevede di spendere in media 62,02 euro a persona per alimenti e pasti fuori casa, meno rispetto ai 66,31 euro del 2024. Per il pranzo di Natale, la spesa media scende a 57,42 euro (erano 60,79 euro l’anno scorso). In entrambi i casi, più di un terzo degli italiani cercherà di stare sotto i 30 euro a testa. Complessivamente, tra cena e pranzo, la spesa si ferma a circa 119 euro a persona, poco più del 5% in meno rispetto al Natale precedente.
Confesercenti interpreta questo calo come il segno di una maggiore attenzione delle famiglie italiane, alle prese con il calo del potere d’acquisto. “Le famiglie guardano bene le spese – ha spiegato una portavoce – e non vogliono rinunciare alle tradizioni, ma fanno i conti con il portafoglio”.
L’inflazione fa sentire il peso sulle tavole
Guardando indietro, la spesa media per le feste nel 2015 era intorno ai 99 euro a persona. Oggi si parla di 119 euro, un aumento nominale del 20%. Ma tenendo conto dell’inflazione alimentare, che negli ultimi dieci anni è stata intorno al 34%, il valore reale si riduce: a prezzi del 2015, oggi si spenderebbero circa 79 euro. In pratica, come evidenzia l’indagine, “l’inflazione si è mangiata un quinto del panettone”.
Nonostante le difficoltà, la voglia di festeggiare non manca. “Non rinuncio al cenone – racconta Anna, casalinga milanese incontrata ieri al mercato di via Fauche – ma quest’anno ho scelto ingredienti più semplici e ho fatto attenzione alle offerte”. Una testimonianza che rispecchia il sentimento comune: attenzione al prezzo, senza però tradire la tradizione.
Più qualità, meno sprechi: i nuovi gusti degli italiani
Il sondaggio Ipsos segnala anche una maggiore cura nella scelta degli alimenti. Molti preferiscono prodotti locali o a chilometro zero, anche se spesso costano di più. “Cerchiamo di sostenere i produttori della zona – spiega Marco, giovane padre di famiglia di Bologna – ma con questi prezzi non è sempre facile”.
In sintesi, il Natale 2025 si preannuncia sobrio, ma fedele alle abitudini di sempre: meno spese inutili, più attenzione a cosa si mette in tavola e una netta preferenza per la casa. Un equilibrio tra tradizione e necessità che racconta molto dell’Italia di oggi.
