Tragedia a Kiev: tre vittime negli attacchi russi

Tragedia a Kiev: tre vittime negli attacchi russi

Tragedia a Kiev: tre vittime negli attacchi russi

Matteo Rigamonti

Dicembre 23, 2025

Kiev, 23 dicembre 2025 – Tre civili sono morti oggi in Ucraina, vittime di una nuova ondata di attacchi russi che ha colpito varie zone del Paese. Le tragedie si sono registrate nelle regioni di Kharkiv, nell’ovest di Khmelnytsky e nell’area di Kiev. Gli attacchi sono avvenuti nelle prime ore del mattino, mentre molte città si stavano ancora riprendendo dalle esplosioni della notte precedente.

Attacchi russi, tre vittime civili nelle regioni più colpite

Il primo a fare un bilancio è stato il capo dell’Amministrazione militare regionale di Kharkiv, Oleh Syniehubov, che ha confermato la morte di una persona vicino al confine. “L’attacco ha preso di mira le zone di frontiera”, ha detto Syniehubov all’agenzia Ukrinform. Non sono stati forniti dettagli sull’identità della vittima o sulle cause precise dell’esplosione. Le prime ricostruzioni parlano di un bombardamento aereo nelle campagne a nord-est della città.

Nelle stesse ore, altre due persone hanno perso la vita in attacchi separati: una nella regione di Khmelnytsky, l’altra nell’oblast di Kiev. Le autorità locali hanno riferito che i raid hanno colpito case e infrastrutture civili. A Khmelnytsky, i soccorritori sono intervenuti in un quartiere di periferia dove una casa è stata rasa al suolo da un ordigno. “Abbiamo trovato una donna senza vita sotto le macerie”, ha raccontato un vigile del fuoco ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona.

Coprifuoco confermato e allerta alta nelle regioni colpite

Dopo gli attacchi, il governatore Syniehubov ha assicurato che il coprifuoco a Kharkiv resta in vigore. La misura, attiva da mesi, vieta la circolazione notturna e limita gli spostamenti nelle aree più esposte ai bombardamenti. “Chiediamo ai cittadini di passare le feste a casa, evitando grandi assembramenti”, ha detto Syniehubov in un messaggio sui social. Appello che è stato ripreso anche dalle autorità sanitarie, che invitano a rispondere subito agli allarmi antiaerei.

A Kiev la tensione è alta. La città è stata più volte colpita da droni e missili nelle ultime settimane. Stamattina, poco dopo le 7, le sirene hanno suonato nei quartieri centrali e nella zona industriale a sud. Molti abitanti si sono rifugiati nei bunker sotterranei, alcuni ancora in pigiama. “Ormai viviamo con la paura ogni giorno”, ha raccontato Olena, 34 anni, impiegata in banca nel centro della città.

Reazioni internazionali e umori tra la gente

Gli attacchi di oggi arrivano a pochi giorni dal Natale ortodosso, proprio quando gli ucraini speravano in una tregua, anche se solo temporanea. Le autorità di Kiev hanno denunciato l’ennesima violazione del diritto internazionale da parte della Russia e chiesto più aiuti militari dai Paesi occidentali. “Non possiamo abbassare la guardia”, ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba in conferenza stampa.

A livello internazionale, la notizia delle nuove vittime civili ha scatenato reazioni immediate. L’Unione Europea ha espresso “profonda preoccupazione” per l’aumento della violenza e ha ribadito il proprio sostegno all’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno condannato gli attacchi “contro obiettivi civili” e promesso ulteriori aiuti.

Nelle strade di Kharkiv e Kiev si respira un’aria tesa, tra paura e rassegnazione. I negozi chiudono le serrande prima del tramonto, mentre nei mercati si parla sottovoce degli ultimi bombardamenti. “Ci prepariamo a un altro inverno difficile”, ammette Viktor, pensionato di 67 anni che vive nella periferia est di Kharkiv.

Feste sotto assedio: tra allarmi e restrizioni la vita continua

Con le festività alle porte, le autorità temono nuovi attacchi proprio nei giorni di maggior afflusso nei luoghi pubblici. Per questo, oltre al coprifuoco, hanno rafforzato la sicurezza intorno a chiese e mercati. In alcune zone di Kharkiv e Kiev sono stati allestiti punti di raccolta per chi non può tornare a casa durante gli allarmi.

“Nonostante tutto, cerchiamo di andare avanti”, racconta Maria, insegnante elementare che oggi ha portato i figli a scuola sotto una pioggia battente. “Ma ogni volta che sentiamo le sirene, ci chiediamo se torneremo a casa”.

Secondo il Ministero dell’Interno ucraino, da inizio dicembre sono almeno 42 i civili uccisi in attacchi missilistici o con droni russi. Un bilancio che rischia di peggiorare nelle prossime settimane, mentre la guerra sembra lontana da una soluzione.