Kiev, 23 dicembre 2025 – Nella serata di ieri, le forze armate ucraine hanno annunciato il ritiro dei propri soldati da Siversk, una cittadina chiave nella regione di Donetsk. La decisione, resa nota dallo stato maggiore ucraino e rilanciata dall’agenzia Ukrinform, arriva dopo settimane di duri scontri. Secondo Kiev, la mossa è stata necessaria “per salvaguardare la vita” dei militari presenti in zona.
Siversk evacuata: cosa sta succedendo sul campo
Siversk, che prima della guerra contava circa 10.000 abitanti, si trova a una trentina di chilometri a est di Kramatorsk e Slovyansk. Questi due centri segnano da mesi la linea del fronte nel Donetsk. Negli ultimi giorni, la pressione delle truppe russe è aumentata in modo significativo. “I combattimenti pesanti continuano intorno a Siversk. I russi hanno un vantaggio netto in uomini e mezzi e, nonostante le perdite, proseguono con attacchi decisi”, spiegano le forze ucraine in una nota diffusa nella notte.
Secondo fonti locali, i bombardamenti si sono intensificati soprattutto la sera. Chi è rimasto in città parla di “colpi d’artiglieria continui” e “strade deserte”, con poche famiglie rifugiate nei seminterrati. La maggior parte degli abitanti aveva già lasciato Siversk nei mesi scorsi, ma – riferisce l’agenzia Afp – alcune decine di civili sono ancora lì.
Vantaggio russo e scelta obbligata
Il comando ucraino spiega il ritiro come una decisione necessaria per evitare nuove perdite tra i soldati. “Abbiamo agito per salvare la vita delle nostre truppe”, ha detto un portavoce a Ukrinform. Secondo le ricostruzioni arrivate nelle ultime ore, i russi hanno usato mezzi corazzati e artiglieria pesante per cercare di sfondare le linee ucraine a nord e a sud di Siversk.
Controllare Siversk è fondamentale per i russi, perché da qui passa la via verso ovest, verso Kramatorsk e Slovyansk — gli ultimi centri amministrativi ucraini nella regione. Anche se Kiev ha preparato nuove difese nelle ultime settimane, la strada resta aperta. “La situazione è difficile ma sotto controllo”, ha assicurato un ufficiale ucraino contattato telefonicamente nella notte.
La popolazione e le reazioni esterne
Il ritiro da Siversk segna un nuovo capitolo nella lunga battaglia per il Donbass. La città, ormai quasi vuota, porta i segni di mesi di combattimenti: edifici distrutti, infrastrutture fuori uso, servizi essenziali ridotti al minimo. Alcuni volontari della Croce Rossa locale raccontano che “le condizioni per chi è rimasto sono molto dure”, soprattutto per anziani e disabili.
A livello internazionale, la notizia ha suscitato preoccupazione. Fonti diplomatiche europee sottolineano che la pressione russa resta alta su tutto il fronte orientale. “Stiamo seguendo con attenzione l’evolversi della situazione”, ha detto un funzionario dell’Unione Europea a Bruxelles. Per ora, nessun commento ufficiale da Mosca.
Cosa succede ora nel Donetsk
Con la perdita di Siversk, il fronte ucraino nel Donetsk si sposta ancora una volta. Gli analisti militari sottolineano che difendere Kramatorsk e Slovyansk diventa ora ancora più cruciale per Kiev. Le autorità ucraine hanno già rafforzato la sicurezza in questi centri, mentre continuano ad arrivare profughi dalle zone più esposte.
Secondo i primi osservatori internazionali, il ritiro da Siversk potrebbe segnare l’inizio di una fase di consolidamento delle difese più a ovest. “Non è una resa, ma una mossa tattica”, spiega un esperto del think tank Atlantic Council. Solo nelle prossime settimane si potrà capire se questa scelta riuscirà a rallentare i russi o se aprirà nuove crisi nel cuore del Donbass.
