Pisa, 23 dicembre 2025 – Un errore in ospedale ha tenuto per due giorni i genitori di Jacopo Gambini, 17 anni, accanto a un ragazzo sbagliato, mentre il corpo di Jacopo giaceva già nella camera mortuaria del Cisanello di Pisa. È successo tra il 16 e il 18 settembre scorsi, ma la famiglia Gambini ha reso pubblica la vicenda solo ora, dopo aver presentato una denuncia. Dietro a questo episodio si nascondono una serie di errori e fraintendimenti avvenuti nelle ore drammatiche dopo un incidente in moto.
Incidente fatale nel parcheggio dell’Ikea di Pisa
Era la sera del 16 settembre, poco dopo le 21.30, quando due moto si sono scontrate nel parcheggio dell’Ikea di Pisa. A bordo, Jacopo Gambini e il suo amico, il 16enne Leonardo Renzoni. Secondo la polizia municipale, i ragazzi stavano facendo delle manovre quando hanno perso il controllo. Leonardo è morto sul colpo, mentre Jacopo è stato portato d’urgenza in ospedale in condizioni gravissime.
Il dramma dello scambio di identità
Appena arrivati in ospedale, la situazione era un caos. I soccorritori del 118 hanno spiegato che le ferite erano così gravi da rendere difficile riconoscere subito i ragazzi. Così ha riferito l’Azienda ospedaliera universitaria pisana in una nota diffusa ieri. I genitori di Jacopo sono stati portati al letto di un giovane in condizioni critiche. Per due giorni hanno vegliato quel corpo, tenendogli la mano e sperando in un miracolo.
Poi, durante un controllo di routine del gruppo sanguigno, è saltata fuori l’incongruenza: i dati non corrispondevano a quelli della famiglia Gambini. “È stato un momento surreale”, ha raccontato una fonte interna all’ospedale. È venuto fuori che quel ragazzo non era Jacopo, ma Leonardo Renzoni. Jacopo, invece, era già morto e si trovava in obitorio.
La reazione della famiglia e le indagini in corso
La scoperta ha lasciato i genitori di Jacopo senza parole, dicono i loro avvocati. “Non abbiamo nemmeno potuto dare l’ultimo saluto a nostro figlio”, hanno scritto nella denuncia depositata alla Procura di Pisa. Ora chiedono che si faccia piena luce su quanto accaduto nelle ore dopo l’incidente.
Non è chiaro se l’errore sia nato da un problema nella trascrizione dei dati o da uno scambio delle cartelle cliniche. L’Azienda ospedaliera ha avviato un’indagine interna per ricostruire i fatti e capire se qualcuno abbia sbagliato. Anche la Procura ha aperto un fascicolo per verificare eventuali responsabilità del personale sanitario.
Il nodo dell’identificazione in emergenza
Fonti ospedaliere spiegano che la confusione è nata nelle prime fasi dell’emergenza, quando i soccorritori hanno dovuto intervenire in condizioni difficili, con informazioni incomplete. “In situazioni come queste – dice un medico del pronto soccorso – riconoscere subito i pazienti può essere molto complicato, soprattutto se non si hanno i documenti o se le condizioni fisiche lo impediscono”.
Solo grazie a un controllo incrociato dei dati del sangue si è potuto chiarire l’errore. Ma per la famiglia Gambini era ormai troppo tardi. “Chiediamo solo che nessun’altra famiglia debba passare ciò che abbiamo vissuto noi”, hanno detto i genitori tramite il loro legale.
Una tragedia che ha scosso Pisa
La notizia ha colpito profondamente amici e comunità. Dopo la diffusione, sui social sono fioccati messaggi di cordoglio. “Non ci sono parole”, ha scritto un compagno di classe di Jacopo. Anche il Comune di Pisa ha espresso vicinanza alle famiglie.
Le indagini continuano per capire come sia stato possibile uno scambio di persona così grave in un momento così delicato. Nel frattempo resta il dolore dei genitori e una domanda che ancora non trova risposta: come è potuto succedere proprio lì, dove si lotta ogni giorno per salvare vite?
