Sydney, 24 dicembre 2025 – Il governo australiano ha annullato il visto a un cittadino britannico di 43 anni, residente nel Queensland, accusato di aver esposto simboli nazisti e di aver incitato all’odio contro la comunità ebraica. Secondo le autorità, l’uomo avrebbe pubblicato una svastica e contenuti di propaganda filonazista su un account social. Ora rischia l’espulsione dal Paese.
Visto revocato, uomo in custodia a Brisbane
La decisione è arrivata ieri, dopo che la polizia federale ha raccolto prove ritenute sufficienti per dimostrare la violazione delle leggi australiane contro la diffusione di simboli d’odio. Il cittadino britannico è stato portato in un centro di detenzione per immigrati a Brisbane, dove resterà in custodia fino all’udienza prevista a gennaio. Le autorità hanno definito la revoca del visto una misura “necessaria” per proteggere la sicurezza pubblica.
Dalle prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe usato più profili online per diffondere messaggi che incitavano alla violenza contro la comunità ebraica. In una nota diffusa stamattina, la polizia australiana ha chiarito che “l’uso di simboli nazisti e la promozione dell’ideologia filonazista non saranno tollerati”. L’indagine è partita da alcune segnalazioni di utenti social, preoccupati per i contenuti pubblicati.
Allarme crescente su antisemitismo ed estremismo
Questo caso arriva in un momento di crescente attenzione da parte delle autorità australiane su fenomeni di antisemitismo e estremismo di destra. Negli ultimi mesi, dopo la strage a Bondi Beach, la polizia ha intensificato i controlli su chi mostra simboli nazisti o diffonde messaggi d’odio. “È venuto qui per odiare, non può restare”, ha detto il ministro degli Interni Tony Burke durante una conferenza stampa a Canberra. Burke ha ribadito che il governo “non farà sconti” a chi mette a rischio la coesione sociale.
Secondo il Consiglio Ebraico d’Australia, negli ultimi sei mesi sono aumentate le segnalazioni di episodi antisemiti, sia online che nella vita reale. La comunità ebraica locale ha espresso preoccupazione per il clima di tensione e chiesto più protezione. “Non possiamo permettere che l’odio si diffonda senza conseguenze”, ha detto un portavoce della sinagoga di Brisbane.
Leggi più dure contro i simboli d’odio
Negli ultimi anni l’Australia ha inasprito le pene contro la diffusione di simboli nazisti e la propaganda d’odio. Dal 2023, mostrare pubblicamente la svastica e altri simboli del Terzo Reich è un reato in diversi Stati, tra cui il Queensland. Le sanzioni prevedono multe pesanti e, nei casi più gravi, la detenzione o l’espulsione per gli stranieri.
Il caso del cittadino britannico è uno dei primi a essere applicato con queste nuove regole. Fonti del Ministero dell’Interno avvertono che “la linea sarà dura” anche in futuro, soprattutto contro chi usa l’Australia per diffondere ideologie estremiste. La polizia tiene sotto controllo i social e invita chiunque noti contenuti sospetti a segnalarli.
Tribunale chiamato a decidere a gennaio
L’uomo dovrà presentarsi davanti ai giudici a gennaio, quando si deciderà sulla legittimità della revoca del visto e sull’eventuale espulsione immediata. Gli avvocati difensori non hanno rilasciato commenti ufficiali, ma fonti vicine alla famiglia dicono che stanno valutando un ricorso.
Intanto, la vicenda ha riacceso il dibattito pubblico sulle ideologie estremiste in Australia e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione. “Non possiamo abbassare la guardia”, ha ribadito il ministro Burke, sottolineando che la sicurezza della comunità resta una priorità per il governo.
