Costa critica le sanzioni Usa: un attacco inaccettabile ai funzionari europei

Costa critica le sanzioni Usa: un attacco inaccettabile ai funzionari europei

Costa critica le sanzioni Usa: un attacco inaccettabile ai funzionari europei

Matteo Rigamonti

Dicembre 24, 2025

Bruxelles, 24 dicembre 2025 – L’Unione Europea ha reagito con fermezza alle restrizioni di viaggio decise dagli Stati Uniti contro cittadini e funzionari europei. Una mossa che, nelle ultime ore, ha fatto salire la tensione tra le due sponde dell’Atlantico. La risposta è arrivata questa mattina dal presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, che ha definito le misure “inaccettabili tra alleati, partner e amici”.

Bruxelles risponde duramente alle restrizioni americane

Secondo fonti ufficiali, le limitazioni riguardano almeno cinque cittadini europei, tra cui l’ex commissario europeo Thierry Breton. Il Dipartimento di Stato americano non ha spiegato pubblicamente i motivi precisi di questa scelta, ma le prime indiscrezioni parlano di questioni legate alla sicurezza nazionale e a recenti divergenze su temi digitali e regolamenti.

Nel primo pomeriggio, la Commissione europea ha ribadito la propria posizione: “La libertà di espressione è un diritto fondamentale in Europa e un valore condiviso con gli Stati Uniti in tutto il mondo democratico”, si legge nella nota. Bruxelles ha chiesto chiarimenti immediati e il ritiro delle restrizioni, sottolineando l’importanza di mantenere un dialogo aperto su tutte le questioni tra le parti.

Regole digitali e sovranità al centro dello scontro

Alla base della tensione, spiegano funzionari europei, ci sono le recenti misure dell’UE sulla regolamentazione digitale. Negli ultimi mesi, il Parlamento europeo ha approvato norme più severe per le grandi piattaforme tecnologiche, molte delle quali con sede negli Stati Uniti. “Difendiamo con forza la nostra sovranità normativa e regole digitali eque”, ha detto Costa in conferenza stampa a Bruxelles poco dopo le 11.

La situazione si è aggravata dopo alcune critiche pubbliche di esponenti europei sulle politiche statunitensi in materia di privacy e gestione dei dati. Fonti diplomatiche riferiscono che la decisione americana è stata comunicata alle autorità europee solo ieri sera, attraverso canali riservati.

Le capitali europee alzano la voce

A Parigi, il ministro degli Esteri ha parlato di “un gesto che rischia di minare la fiducia reciproca”. A Berlino, invece, si è chiesto un intervento urgente dell’Alto rappresentante UE per la politica estera. Anche Roma, tramite una nota della Farnesina, ha espresso “preoccupazione per l’impatto che simili restrizioni possono avere sulla cooperazione transatlantica”.

In queste ore, diversi parlamentari europei hanno chiesto che la questione venga messa all’ordine del giorno già nella prossima riunione del Consiglio Affari Esteri, prevista per il 27 dicembre. “Non possiamo accettare che cittadini europei siano bersaglio di misure arbitrarie”, ha detto l’eurodeputata olandese Sophie in ’t Veld.

Libertà di espressione, un nodo cruciale

Il riferimento alla libertà di espressione non è casuale. Nei corridoi comunitari cresce il timore che le restrizioni siano una risposta indiretta alle critiche mosse da esponenti UE sulle politiche digitali statunitensi. “È fondamentale che i nostri valori comuni non vengano messi in discussione da provvedimenti unilaterali”, ha spiegato un funzionario della Commissione.

Tra i protagonisti della vicenda, Thierry Breton non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma dal suo entourage filtra che avrebbe definito la misura “sproporzionata e priva di fondamento”.

Un dialogo transatlantico in bilico

La vicenda arriva in un momento delicato per i rapporti tra Unione Europea e Stati Uniti, già segnati da divergenze su commercio, tecnologia e sicurezza. Nei prossimi giorni sono attesi nuovi contatti diplomatici: secondo fonti vicine al Consiglio Europeo, Costa avrebbe già chiesto un colloquio diretto con il presidente americano Joe Biden.

“Serve chiarezza e rispetto reciproco”, ha confidato un diplomatico europeo a margine delle riunioni odierne. Solo così, forse, si potrà ricucire uno strappo che rischia di lasciare il segno sulla cooperazione tra Bruxelles e Washington.