Milano, 24 dicembre 2025 – Questa mattina il prezzo del gas naturale ha subito un leggero calo sul mercato di Amsterdam, il punto di riferimento per le contrattazioni energetiche in Europa. Alle 9.00, il future sul metano con consegna a dicembre è stato scambiato a 27,6 euro al Megawattora, in flessione dello 0,3% rispetto alla chiusura di ieri. Un piccolo segnale, ma che racconta di un settore ancora alle prese con incertezze e oscillazioni.
Gas in calo ad Amsterdam: cosa dicono i numeri
Il mercato olandese, noto come TTF (Title Transfer Facility), resta il termometro principale per il prezzo del gas in Europa. Il dato di oggi, 27,6 euro/MWh, arriva in una fase di relativa calma dopo mesi turbolenti. Solo a novembre, infatti, il prezzo aveva superato i 30 euro, spinto da timori sulle forniture e dalle condizioni meteo. Ora, con le festività in arrivo e una domanda che si è rivelata un po’ più bassa del previsto, la curva sembra essersi stabilizzata.
Gli operatori indicano che il calo di oggi è frutto di più fattori. “Le temperature miti in gran parte d’Europa hanno ridotto la richiesta di riscaldamento,” spiega un analista di Refinitiv Energy. “E poi gli stoccaggi sono ancora alti per il periodo.” Due elementi che tengono a bada le pressioni sui prezzi.
Domanda e offerta: i delicati equilibri del mercato europeo
La situazione sul fronte della domanda di gas resta comunque complicata. Da un lato, le aziende energetiche tengono d’occhio le forniture dalla Russia e dal Nord Africa, che possono essere soggette a interruzioni o ritardi. Dall’altro, la produzione interna europea – soprattutto quella olandese – continua a calare per motivi ambientali e di sicurezza.
“Nonostante il calo di oggi, il mercato resta molto sensibile alle notizie geopolitiche,” avverte un trader della Borsa di Milano. “Basta una dichiarazione o un problema a un gasdotto per cambiare tutto.” Solo pochi giorni fa, le tensioni tra Ucraina e Russia avevano fatto temere nuovi rialzi.
Cosa significa per le bollette di famiglie e imprese
Per le famiglie italiane ed europee, il tema del prezzo del gas è sempre al centro dell’attenzione. L’Autorità per l’energia (Arera) conferma che i valori attuali si traducono in bollette più leggere rispetto allo stesso periodo del 2022, quando la crisi energetica aveva portato i costi a livelli record. Ma le associazioni dei consumatori mettono in guardia: “La situazione è ancora fragile,” dice Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori. “Basta poco per vedere di nuovo aumenti.”
Secondo i dati Arera aggiornati a dicembre, una famiglia tipo spenderà circa il 15% in meno rispetto all’anno scorso per il riscaldamento. Un respiro di sollievo, certo, ma non basta a cancellare le preoccupazioni per l’inverno che è appena iniziato.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Gli esperti invitano a non abbassare la guardia. Le previsioni meteo parlano di un possibile ritorno del freddo a gennaio, soprattutto in Europa centrale e orientale. Se succede, la domanda di gas naturale potrebbe risalire di colpo. “Il mercato è ancora molto reattivo,” spiega un portavoce di Snam. “Stiamo seguendo da vicino sia i flussi in ingresso sia i livelli degli stoccaggi.”
A complicare il quadro restano poi le tensioni internazionali: nuove sanzioni o problemi logistici potrebbero influire subito sui prezzi.
Rinnovabili e politiche europee: la strada davanti
A medio termine, Bruxelles punta a tagliare la dipendenza dal gas con investimenti nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica. Il piano REPowerEU prevede un calo graduale dei consumi di metano entro il 2030. Ma come sottolineano gli addetti ai lavori, la transizione richiederà tempo e risorse pesanti.
Per ora, il prezzo del gas resta sotto i riflettori, sia sui mercati finanziari che nelle case degli italiani. Oggi, almeno per qualche ora, la situazione sembra essersi calmata. Ma la partita è tutt’altro che chiusa.
