Washington, 24 dicembre 2025 – Nella serata di lunedì, il Senato degli Stati Uniti ha dato il via libera alla nomina di Jared Isaacman come nuovo amministratore della Nasa, mettendo fine a un tira e molla durato oltre un anno, fatto di politica, lobby e grandi ambizioni nello spazio. Isaacman, imprenditore quarantenne della Pennsylvania, è noto al grande pubblico per aver fondato la società di pagamenti Shift4 e per aver guidato due missioni private a bordo della Crew Dragon di SpaceX: la celebre Inspiration4 del 2021 e la più recente Polaris Dawn, partita lo scorso settembre.
Isaacman alla Nasa: un nome che fa discutere
La conferma è arrivata con 67 voti favorevoli – tra cui 16 democratici – e 30 contrari. Questa nomina chiude una vicenda iniziata nel novembre 2024, quando il presidente Donald Trump annunciò la sua intenzione di affidare la guida dell’agenzia spaziale a un outsider con un profilo fuori dal comune. “La passione di Jared per lo spazio, la sua esperienza da astronauta e la dedizione a spingere i confini dell’esplorazione”, scriveva Trump su X il 4 novembre, “sono ciò che serve per svelare i misteri dell’universo e far avanzare la nuova economia spaziale”.
Ma il percorso non è stato lineare. Poco dopo, Trump ritirò la candidatura, parlando sui social di “un’attenta revisione delle precedenti collaborazioni”. Molti hanno interpretato questo come un richiamo alle donazioni politiche di Isaacman, fatto che coinvolgeva entrambi gli schieramenti: democratici e repubblicani. Il sito Space.com ha ricostruito come, tra maggio e novembre 2024, Isaacman abbia donato due volte un milione di dollari a Maga Inc., il comitato d’azione politica pro-Trump, più circa 175mila dollari al Comitato Nazionale Repubblicano.
Dietro le quinte: politica e manovre
Fonti vicine alla Casa Bianca raccontano che la decisione di Trump sarebbe stata influenzata anche dai rapporti sempre più tesi con Sean Duffy, amministratore ad interim della Nasa, e da una serie di incontri riservati con Isaacman. Già da ottobre si parlava di un possibile dietrofront: “Si sentiva che qualcosa stava cambiando”, ha detto un funzionario del Dipartimento del Commercio, “soprattutto dopo gli ultimi incontri tra Trump e Isaacman”.
La votazione in Senato si è svolta in un’atmosfera meno tesa del previsto. Alcuni senatori democratici hanno spiegato il loro sì puntando sull’esperienza diretta di Isaacman nelle missioni spaziali private e sul suo ruolo nel promuovere collaborazioni tra pubblico e privato. Altri hanno invece espresso dubbi per i legami con la politica e il rischio che la Nasa possa diventare troppo influenzata dagli interessi commerciali. “Non possiamo lasciare che la Nasa diventi un terreno di conquista per interessi privati”, ha avvertito la senatrice Elizabeth Warren durante il dibattito.
Chi è Jared Isaacman: l’outsider che conquista lo spazio
Nato nel 1983 ad Allentown, Pennsylvania, Isaacman ha costruito la sua fortuna con Shift4 Payments, una società specializzata nei pagamenti digitali. Ma è soprattutto per il suo ruolo nelle missioni spaziali private che ha guadagnato notorietà al di fuori del mondo finanziario. A settembre ha guidato la missione Polaris Dawn, parte del programma Polaris sviluppato con SpaceX di Elon Musk. Prima ancora, nel 2021, aveva comandato la storica Inspiration4, la prima missione interamente civile in orbita terrestre.
Isaacman ha spesso raccontato il suo sogno di “rendere lo spazio accessibile a tutti”, sottolineando come le nuove tecnologie possano abbattere barriere economiche e tecniche. “La Nasa deve tornare a essere un motore di innovazione”, ha detto in una recente intervista alla CNN, “e lavorare con i privati per accelerare la prossima fase dell’esplorazione”.
Le sfide che aspettano la Nasa
L’arrivo di Isaacman alla guida della Nasa arriva in un momento delicato. L’agenzia è impegnata su più fronti: dalla missione Artemis per tornare sulla Luna, ai progetti per Marte, fino alle collaborazioni con aziende come SpaceX e Blue Origin. Adesso, gli esperti si chiedono quale strada prenderà l’ente sotto la sua guida. C’è chi teme un eccesso di attenzione al profitto, chi invece vede nella sua esperienza da imprenditore una chance per rilanciare investimenti e innovazione.
Per ora, Isaacman si è limitato a ringraziare il Senato per la fiducia e ha promesso “un impegno totale per tenere la Nasa al passo con la ricerca scientifica e l’esplorazione dello spazio”. Le prime mosse operative sono attese già nelle prossime settimane.
