La cometa misteriosa che potrebbe aver ispirato la stella di Betlemme

La cometa misteriosa che potrebbe aver ispirato la stella di Betlemme

La cometa misteriosa che potrebbe aver ispirato la stella di Betlemme

Matteo Rigamonti

Dicembre 24, 2025

Roma, 24 dicembre 2025 – Dietro la celebre stella di Betlemme dei Vangeli potrebbe nascondersi una cometa passata a una distanza incredibilmente ravvicinata dalla Terra, forse simile a quella che ci separa dalla Luna. È questa l’ipotesi lanciata da Mark Matney, ricercatore della NASA, che ha pubblicato uno studio indipendente sul Journal of the British Astronomical Association. La domanda che da secoli accompagna la storia dei Magi – cosa videro davvero nel cielo sopra Gerusalemme? – trova così una possibile nuova risposta, fondata su antichi racconti e calcoli astronomici.

La cometa che sembrava ferma nel cielo

Matney spiega che la straordinaria vicinanza dell’oggetto celeste potrebbe spiegare perché la stella sembrava restare “ferma” nel cielo per diverse ore, come descritto nei testi sacri. “Una cometa può sembrare immobile – dice il ricercatore – se si trova praticamente sulla rotta della Terra. È proprio quello che ci si aspetterebbe da un corpo celeste passato molto vicino al nostro pianeta”. Un passaggio così ravvicinato da rendere la cometa visibile anche di giorno, e per un tempo prolungato.

La ‘stella-scopa’ nei registri cinesi

Per sostenere la sua teoria, Matney si è affidato a antichi archivi cinesi che parlano di una “stella-scopa” – così venivano chiamate le comete per via della loro coda – apparsa nella primavera del 5 a.C. Secondo quei documenti, custoditi nei registri storici dell’Estremo Oriente, l’oggetto sarebbe rimasto fermo nella stessa costellazione per circa 70 giorni. Un dettaglio insolito: “Settantanta giorni sono troppi per una cometa normale”, osserva Matney. Proprio questa lunga durata aveva spinto in passato alcuni astronomi a pensare si trattasse di una nova, cioè un’esplosione improvvisa di una stella piccola.

Comete dalla Nube di Oort: viaggiatori erranti

Matney invece propone un’altra strada: la descrizione cinese potrebbe corrispondere a una cometa proveniente dalla Nube di Oort, la vasta zona ai confini del Sistema Solare dove si trovano miliardi di corpi ghiacciati. “Un oggetto del genere – spiega – avrebbe potuto avvicinarsi in modo eccezionale alla Terra, restando visibile a lungo e quasi fermo rispetto alle stelle fisse”. Solo così, forse, i Magi avrebbero potuto seguirne il cammino fino a Gerusalemme.

Dubbi e incertezze sulle fonti

Non tutti però sono convinti da questa ricostruzione. Ralph Neuhäuser, astrofisico all’Università Friedrich Schiller di Jena, invita a non farsi prendere troppo la mano: “Più vecchi sono i dati, meno dettagli riusciamo a ricavare”, spiega. I racconti antichi, spesso parziali o scritti molto tempo dopo gli eventi, impongono limiti seri a qualsiasi interpretazione scientifica. Eppure, ammette: “Le fonti cinesi sono preziose, ma vanno lette con molta cautela”.

Un enigma che attraversa i secoli

Il mistero della stella di Betlemme continua a tenere banco tra astronomi e storici. Nel tempo sono state avanzate tante ipotesi: dalla famosa congiunzione tra Giove e Saturno documentata da Keplero nel Seicento, alle teorie sulle supernove o su comete periodiche. Nessuna risposta definitiva, solo indizi e possibilità. “Il bello di questo mistero – confida Matney – è che mette insieme scienza e racconto”.

Tra scienza e fede, un dialogo aperto

In attesa di nuove prove, la stella dei Magi resta un simbolo potente. Per alcuni è un fenomeno astronomico ancora da capire; per altri, un segno carico di significati spirituali. “La scienza può dare risposte plausibili”, conclude Matney, “ma il racconto della stella di Betlemme continuerà a far nascere domande e ricerche”. Così, tra antichi manoscritti cinesi e moderne simulazioni al computer, il cielo di duemila anni fa continua a parlare agli uomini di oggi.