Rosano (Anief) annuncia la firma del contratto 2022-2024: una nuova era in arrivo

Rosano (Anief) annuncia la firma del contratto 2022-2024: una nuova era in arrivo

Rosano (Anief) annuncia la firma del contratto 2022-2024: una nuova era in arrivo

Matteo Rigamonti

Dicembre 24, 2025

Roma, 24 dicembre 2025 – Ieri a Roma è stato firmato il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-24 per il comparto scuola, un traguardo molto atteso da docenti e personale ATA. Daniela Rosano, segretaria generale di Anief, ha spiegato che questo è solo il primo passo di una serie di accordi che porteranno aumenti salariali di almeno il 6%. L’obiettivo, ha sottolineato, resta quello di recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni a causa dell’inflazione, e di garantire il pagamento degli arretrati.

Aumenti in busta paga e arretrati: cosa aspettarsi

Secondo Rosano, già tra gennaio e febbraio i lavoratori della scuola vedranno arrivare gli arretrati legati al nuovo contratto. “Vogliamo recuperare i punti persi con l’inflazione e far arrivare gli arretrati il prima possibile”, ha detto. Ha anche ricordato che gli aumenti sono in parte già comparsi nelle ultime buste paga. “È importante che ognuno controlli se ha già ricevuto questa anticipazione”, ha aggiunto, invitando il personale a fare attenzione.

Il contratto è stato firmato dopo mesi di trattative tra sindacati e Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Coinvolge circa un milione e duecentomila dipendenti tra insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. Le negoziazioni si erano bloccate più volte, soprattutto per le difficoltà nel trovare risorse extra in un bilancio pubblico ancora teso.

Cosa ci aspetta nel prossimo rinnovo

Guardando avanti, Rosano ha annunciato che nel 2026 si aprirà il tavolo per il contratto 2025-27. L’aspettativa è di ottenere “nuove risorse fino al 6%”, ma i sindacati chiederanno anche “fondi freschi e aggiuntivi”. La necessità è colmare il divario tra gli stipendi italiani e quelli dei colleghi europei, un tema che resta centrale nei colloqui con il Ministero dell’Istruzione.

“Nel 2026 contiamo di scrivere e firmare il nuovo contratto 25-27”, ha detto Rosano. E ha ribadito: “La partita degli aumenti non si chiude qui. Contiamo di aggiungere risorse nuove e extra”.

Le prime reazioni tra insegnanti e personale

Nelle scuole di Roma, la firma ha suscitato reazioni miste. “Aspettiamo di vedere gli arretrati sul conto”, ha detto un insegnante del liceo Mamiani. Una collaboratrice scolastica dell’istituto comprensivo Parco della Vittoria ha commentato: “Gli aumenti sono importanti, ma servono anche investimenti nelle strutture”. Il clima è di prudente attesa, tra soddisfazione per il risultato e incertezza sui prossimi passi.

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, l’aumento medio in busta paga sarà intorno ai 110 euro lordi al mese, a seconda dell’anzianità e del ruolo. Gli arretrati, invece, dovrebbero oscillare tra 1.500 e 2.000 euro per la maggior parte dei dipendenti.

La scuola italiana resta sotto pressione

Il rinnovo arriva in un momento complicato per la scuola. Problemi come la carenza di personale, le classi affollate e le strutture spesso vecchie sono ancora sul tavolo. I sindacati chiedono da tempo un piano straordinario di assunzioni e investimenti. Il governo ha promesso attenzione, ma i fondi disponibili restano pochi.

“Non ci fermiamo qui”, ha concluso Rosano. “Vogliamo garantire dignità e riconoscimento a chi lavora ogni giorno nelle scuole”. La partita dei contratti pubblici è lungi dall’essere chiusa. E il prossimo confronto, già fissato per il 2026, si preannuncia altrettanto difficile.