Zelensky annuncia: gli Stati Uniti stanno pianificando la rimozione graduale delle sanzioni a Mosca

Zelensky annuncia: gli Stati Uniti stanno pianificando la rimozione graduale delle sanzioni a Mosca

Zelensky annuncia: gli Stati Uniti stanno pianificando la rimozione graduale delle sanzioni a Mosca

Matteo Rigamonti

Dicembre 24, 2025

Kyiv, 24 dicembre 2025 – La bozza dell’accordo per la fine della guerra tra Russia e Ucraina non prevede, almeno per ora, la revoca immediata delle sanzioni statunitensi contro Mosca. Lo ha spiegato ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa nella capitale, rispondendo alle domande dei giornalisti. Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda, Zelensky ha chiarito che, anche se non è prevista una cancellazione automatica delle restrizioni economiche, gli Stati Uniti hanno mostrato l’intenzione di togliere le sanzioni poco a poco, ma solo dopo la fine delle ostilità.

Niente stop alle sanzioni Usa, almeno per ora

Non vediamo la revoca delle sanzioni in questo accordo tra Ucraina e Stati Uniti”, ha detto Zelensky, seduto accanto ai principali membri del suo governo. Il presidente ha poi aggiunto che Washington ha promesso un allentamento graduale delle misure punitive, ma solo quando la guerra sarà finita. “Sappiamo che gli Usa andranno verso una revoca sistematica delle sanzioni dopo la fine del conflitto”, ha spiegato, lasciando intendere che sarà un processo lento e legato a come si evolve la situazione sul campo.

La bozza dell’intesa – di cui non si conoscono ancora tutti i dettagli – resta uno dei punti più delicati nei negoziati tra Kiev, Mosca e le capitali occidentali. Le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea hanno colpito duramente settori chiave dell’economia russa: dall’energia alle banche, fino alle esportazioni di tecnologia. Mosca considera la loro cancellazione una condizione fondamentale per un accordo di pace stabile.

Europa divisa e incertezza sul futuro

Nel suo intervento, Zelensky ha messo in luce un altro tema importante: il ruolo dei partner europei. “La domanda è quanto saranno forti gli europei”, ha osservato, lasciando trasparire qualche dubbio sulla compattezza dell’Unione Europea di fronte a un possibile disgelo con la Russia. Fonti diplomatiche a Bruxelles confermano che il tema delle sanzioni divide ancora i Ventisette: alcuni Paesi dell’Est spingono per mantenere la linea dura, mentre Germania e Francia sembrano più propense a considerare un graduale ritorno alla normalità con Mosca, ma solo dopo garanzie concrete sul rispetto degli accordi.

Anche in Ucraina la questione resta aperta. Diversi deputati della Rada, il parlamento di Kyiv, hanno espresso preoccupazione per una possibile revoca troppo rapida delle sanzioni contro la Russia. “Non possiamo permetterci passi falsi”, ha confidato ieri un esponente della maggioranza, “la sicurezza del Paese viene prima di tutto”.

Trattative in corso e speranze di pace

La trattativa per mettere fine al conflitto, iniziato nel febbraio 2022 con l’invasione russa, procede a fatica. Negli ultimi giorni, secondo fonti vicine al governo ucraino, ci sarebbero stati segnali di apertura da parte di Mosca su temi come il ritiro graduale delle truppe e il futuro status dei territori occupati. Restano però nodi irrisolti: dalla sicurezza delle frontiere alle garanzie internazionali per Kyiv.

Oltre alle sanzioni, sul tavolo ci sono anche la ricostruzione post-bellica e gli aiuti economici. Gli Stati Uniti hanno ribadito il loro sostegno all’Ucraina, chiedendo però trasparenza sull’uso dei fondi e riforme serie. L’Unione Europea, da parte sua, ha promesso un pacchetto di aiuti da oltre 50 miliardi di euro per i prossimi anni.

Attesa e prudenza per le prossime mosse

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri tra le delegazioni. Il clima resta teso: a Kyiv si respira una cauta speranza, ma anche la consapevolezza che ogni errore potrebbe compromettere mesi di trattative. “Serve pazienza e fermezza”, ha detto ieri un consigliere di Zelensky, “la strada verso la pace è ancora lunga”.

Intanto, nelle strade della capitale, la gente segue con attenzione ogni sviluppo. Nei caffè del centro si parla delle possibili conseguenze di un accordo che potrebbe cambiare il volto del Paese. Ma, per ora, come ha ammesso lo stesso Zelensky, la fine delle sanzioni non è ancora all’orizzonte.