Madre in difficoltà: una famiglia nel bosco e il silenzio che pesa

Madre in difficoltà: una famiglia nel bosco e il silenzio che pesa

Madre in difficoltà: una famiglia nel bosco e il silenzio che pesa

Matteo Rigamonti

Dicembre 25, 2025

Chieti, 25 dicembre 2025 – Il ritorno a casa per la famiglia Trevallion-Birmingham e i loro tre figli, ospitati in una casa famiglia dal 20 novembre, sembra ancora lontano. La decisione del tribunale per i minorenni di Chieti si basa sulla “forte rigidità” dei genitori, Nathan e Catherine, che non vogliono cedere su nulla rispetto ai loro principi di vita. A spiegarlo sono le sei pagine firmate dalla presidente Cecilia Angrisano, che mette in luce come la madre sia la più chiusa al dialogo con le istituzioni.

La madre alza un muro: valori e resistenze

La storia della cosiddetta “famiglia nel bosco” – soprannome nato dallo stile di vita scelto tra le campagne abruzzesi – si è infilata proprio nel cuore delle festività natalizie, accendendo speranze di una riconciliazione. Ma i fatti raccontano un’altra storia. Nel provvedimento, si legge che la madre ha rifiutato con fermezza qualsiasi deroga ai suoi valori. Un caso emblematico riguarda il rifiuto del sondino naso-gastrico per curare i figli da un’intossicazione da funghi. “Probabilmente perché è fatto di silicone o poliuretano”, annota la presidente Angrisano, lasciando intendere che la scelta non sia stata solo per motivi medici.

Non è un episodio isolato. La madre ha resistito anche quando è stato necessario dare antibiotici alla figlia più piccola, colpita da bronchite con broncospasmo. Per il tribunale, questa posizione rende impossibile qualsiasi deroga ai principi della famiglia, anche in situazioni di emergenza. “Non si apre al dialogo”, si legge nel documento, che descrive una situazione bloccata.

Il silenzioso rifiuto: l’igiene come forma di protesta

Un dettaglio emerso riguarda proprio la madre, da quando ha accompagnato i figli alla casa famiglia. La donna, infatti, non si sarebbe mai lavata né fatta la doccia. Un gesto che, secondo chi segue il caso da vicino, è una protesta silenziosa contro la decisione delle autorità di separare i bambini dalla famiglia.

Gli operatori confermano che la madre resta distante e poco disponibile al confronto. “Non vuole cedere su nulla”, racconta una fonte interna, che preferisce restare anonima. L’atmosfera è tesa, con i servizi sociali che cercano di trovare un equilibrio tra le necessità dei bambini e le convinzioni dei genitori.

Bambini in difficoltà: fatica ad adattarsi alla comunità

Le scelte della famiglia pesano soprattutto sui figli. Secondo la presidente Angrisano, i bambini fanno fatica a seguire le regole della comunità e a legare con gli altri ragazzi. “La madre insiste perché mantengano abitudini e orari diversi da quelli della casa famiglia”, scrive il giudice.

Il disagio si vede soprattutto nei momenti di confronto tra i minori: imbarazzo, diffidenza, difficoltà a condividere esperienze. Gli educatori parlano di “un percorso lento”, fatto di piccoli passi avanti e frequenti battute d’arresto. La diffidenza verso il nuovo sembra essere stata trasmessa dai genitori ai figli, rendendo più difficile l’inserimento.

La casa promessa e i dubbi sul futuro

Un altro nodo è la proposta di una nuova casa a Chieti, messa a disposizione gratuitamente da un ristoratore locale. Nathan Trevallion ha accettato l’offerta, ma il tribunale ha forti dubbi sulla reale volontà della famiglia di stabilirsi davvero. In passato, infatti, i genitori avevano già lasciato altre sistemazioni offerte dalle istituzioni.

“Non è chiaro se i genitori vogliano veramente stabilizzarsi nella nuova casa”, osserva Angrisano. La sensazione è che la famiglia preferisca una condizione di precarietà scelta, più che subita.

Un Natale senza risposte

Il Natale, indicato per settimane come possibile data del ricongiungimento, è passato senza novità. Nessuna certezza sui tempi che verranno. Il percorso resta lungo e difficile, segnato da resistenze profonde e da un muro difficile da abbattere tra istituzioni e famiglia Trevallion-Birmingham. Nel mezzo, ci sono i bambini, chiamati a trovare un equilibrio tra due mondi che faticano a parlarsi.