Roma, 27 dicembre 2025 – Il confronto politico italiano si riaccende sul conflitto in Medio Oriente e sul ruolo del governo nazionale, dopo le parole di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. In una nota diffusa stamattina, Bonelli ha chiesto “piena chiarezza” alla magistratura su una vicenda non meglio precisata, ribadendo la condanna di ogni forma di terrorismo e puntando il dito contro la maggioranza di destra, accusata di “propaganda indecente”.
Bonelli: “Crimini contro l’umanità sotto gli occhi di tutti”
Nel suo intervento, Bonelli non ha risparmiato critiche al governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. “I crimini contro l’umanità messi in atto da Netanyahu sono sotto gli occhi di tutti: oltre 70.000 morti, tra cui donne e bambini, ospedali bombardati, Gaza ridotta in macerie”, ha detto il deputato. Secondo i dati del Ministero della Sanità di Gaza, le vittime civili palestinesi hanno superato quota 70.000 dall’inizio delle ostilità nell’ottobre 2023. Numeri contestati dalle fonti israeliane, ma confermati da diverse organizzazioni internazionali.
Bonelli ha sottolineato che questi fatti sono “crimini che non si possono dimenticare”. E ha aggiunto che la responsabilità politica e morale non riguarda solo Israele. “Non si può chiudere gli occhi di fronte al ruolo inaccettabile e intollerabile del governo italiano”, ha spiegato, riferendosi alle forniture di armi e alla cooperazione economica tra Roma e Tel Aviv.
L’accusa al governo italiano: armi e affari
Il deputato di AVS ha puntato il dito contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, accusandolo di aver “continuato a vendere armi, a mantenere affari economici e a sostenere chi si è macchiato di questi gravissimi crimini contro l’umanità”. Secondo i dati del SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), l’Italia è tra i paesi europei che hanno mantenuto rapporti commerciali nel settore della difesa con Israele anche dopo l’escalation del conflitto.
Fonti del governo italiano hanno più volte ribadito che le esportazioni di materiale militare sono controllate con rigore e rispettano le regole internazionali. Ma associazioni pacifiste e alcune forze politiche di opposizione chiedono da mesi di bloccare subito le forniture militari a Israele.
Le manifestazioni pro-Palestina e le accuse di criminalizzazione
Bonelli ha difeso le manifestazioni pro-palestinesi che si sono svolte in Italia negli ultimi mesi. “Nessuno può permettersi di mettere alla gogna milioni di persone scese in piazza per dire basta allo sterminio del popolo palestinese”, ha detto. In molte città italiane – da Milano a Roma, passando per Bologna e Napoli – migliaia di cittadini hanno partecipato a cortei e sit-in per chiedere un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza.
Il deputato ha criticato quella che chiama “l’assurda idea che chi protesta per la pace sia amico dei terroristi”. Una narrazione, secondo lui, usata per screditare il movimento pacifista e dare “una scusa a chi ha commesso crimini contro l’umanità”.
La risposta della maggioranza e il clima rovente
Le parole di Bonelli arrivano in un momento già teso per la politica italiana. Nelle ultime settimane, esponenti della maggioranza hanno più volte accusato l’opposizione di essere ambigua verso il terrorismo, soprattutto dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 rivendicati da Hamas. Il governo Meloni ha sempre sottolineato il diritto di Israele a difendersi, ma le polemiche sulle armi e sulla posizione italiana in Europa non si sono mai spente.
Fonti vicine a Palazzo Chigi hanno definito “strumentali” le accuse dell’opposizione, ribadendo che “l’Italia lavora per la pace e la sicurezza nella regione”. Eppure, il tema resta divisivo anche dentro la stessa maggioranza, con qualche voce più prudente su come rapportarsi a Tel Aviv.
Un confronto che non si chiuderà presto
In Parlamento, la richiesta di chiarezza di Bonelli trova consenso tra le forze progressiste, mentre la destra respinge ogni accusa di propaganda. Il clima resta infuocato: tra richieste di commissioni d’inchiesta e appelli alla magistratura, la questione mediorientale continua a segnare il dibattito politico italiano. Solo nelle prossime settimane si capirà se il governo deciderà di rivedere – almeno in parte – la sua posizione su forniture di armi e rapporti economici con Israele.
