Fisco protagonista: 9,7 miliardi per la manovra e 7,9 miliardi di riduzione fiscale

Fisco protagonista: 9,7 miliardi per la manovra e 7,9 miliardi di riduzione fiscale

Fisco protagonista: 9,7 miliardi per la manovra e 7,9 miliardi di riduzione fiscale

Matteo Rigamonti

Dicembre 27, 2025

Roma, 27 dicembre 2025 – Oggi alla Camera è arrivata la legge di Bilancio 2026. I parlamentari hanno iniziato a esaminare un testo che, tra tagli fiscali e nuove tasse, conferma quanto il fisco resti protagonista delle scelte economiche del governo. Secondo i dati tecnici inviati ai deputati, il bilancio tra agevolazioni e nuovi balzelli è molto stretto: da un lato ci sono 7,9 miliardi in meno di entrate per lo Stato, dall’altro 9,6 miliardi in più grazie a nuove imposte e aumenti.

Irpef ridotta e rottamazione: chi ci guadagna davvero

Tra le misure più attese spicca la riduzione dell’Irpef per i redditi medio-bassi. Il taglio interessa soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati con redditi fino a 28mila euro lordi all’anno. “Un aiuto concreto per le famiglie”, ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo durante la presentazione della manovra. Accanto a questo, la proroga della rottamazione delle cartelle esattoriali: chi deve soldi al fisco potrà pagare solo l’imposta senza sanzioni né interessi. Il Ministero dell’Economia stima che la misura possa coinvolgere più di 2 milioni di contribuenti.

Premi di produttività e contratti: le novità

Il governo conferma anche la detassazione dei premi di produttività, con un’aliquota ridotta al 5% per i lavoratori del settore privato. L’obiettivo è sostenere le trattative aziendali e premiare chi lavora per far crescere le imprese. Sul fronte dei contratti, arrivano alleggerimenti contributivi per i redditi bassi, soprattutto nel pubblico impiego e nel settore sanitario, dove i sindacati aspettavano da tempo un segnale chiaro.

Nuove tasse su banche, assicurazioni e cittadini

Ma non mancano le nuove tasse. Il grosso delle maggiori entrate arriva da banche e assicurazioni: l’aumento dell’aliquota sugli utili degli istituti di credito dovrebbe portare circa 3 miliardi nel 2026. “È un riequilibrio necessario”, ha detto il ministro Giorgetti, “dato che il settore finanziario ha avuto condizioni favorevoli negli ultimi anni”.

Non mancano però colpi diretti ai cittadini. Dal prossimo marzo scatterà un prelievo di 2 euro su ogni pacco extra-Ue con valore inferiore a 150 euro, che colpirà soprattutto gli acquisti online da piattaforme asiatiche. In più, aumentano le accise sui carburanti – si parla di circa 3 centesimi in più al litro su benzina e diesel – e le tasse sui tabacchi. Infine, la cedolare secca sugli affitti brevi salirà dal 21% al 26% dalla seconda casa in poi, una stretta pensata per regolare il mercato degli affitti turistici nelle grandi città.

Cosa cambia davvero: bilancio e polemiche

Il bilancio finale della manovra, secondo i documenti ufficiali, porta a un aumento netto delle entrate fiscali. “Non è una stangata”, ha precisato il relatore della legge in Commissione Bilancio, “ma una redistribuzione del peso fiscale”. Le opposizioni però non ci stanno e criticano la scelta di colpire consumi e risparmi delle famiglie: “Si promettono meno tasse, ma si mettono nuove imposte”, ha attaccato Elly Schlein dal Nazareno.

Intanto le associazioni dei consumatori hanno già annunciato ricorsi contro la tassa sui pacchi extra-Ue. “Colpisce soprattutto giovani e famiglie che cercano offerte online”, ha spiegato Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori. Sui carburanti, i gestori temono un calo delle vendite nelle zone di confine, dove molti italiani già oggi fanno il pieno oltrefrontiera.

La strada verso l’approvazione: tempi stretti e tensioni

L’esame della legge di Bilancio andrà avanti nei prossimi giorni alla Camera. L’obiettivo del governo è chiudere tutto entro il 31 dicembre. Solo allora si potrà capire davvero quanto peseranno queste novità sulle tasche degli italiani. Nel frattempo, tra emendamenti e trattative fino a notte fonda, il fisco resta al centro di uno dei dibattiti politici ed economici più accesi del Paese.