Fusioni e acquisizioni: un boom da 4.500 miliardi di dollari, il più alto dal 2021

Fusioni e acquisizioni: un boom da 4.500 miliardi di dollari, il più alto dal 2021

Fusioni e acquisizioni: un boom da 4.500 miliardi di dollari, il più alto dal 2021

Giada Liguori

Dicembre 27, 2025

New York, 27 dicembre 2025 – Le fusioni e acquisizioni nel mondo hanno fatto un balzo del 50% nel 2025 rispetto all’anno scorso, superando i 4.500 miliardi di dollari. È un dato che, secondo il Financial Times, rappresenta il secondo livello più alto degli ultimi quarant’anni, dietro solo al record del 2021, quando la ripresa post-pandemia aveva scatenato una vera e propria corsa agli accordi tra grandi aziende. I numeri arrivano dal London Stock Exchange Group, che tiene d’occhio i flussi di capitali internazionali.

Accordi da record e settori in fermento

Durante l’anno, sono stati siglati 68 accordi con un valore superiore ai 10 miliardi di dollari ciascuno. Un fenomeno che, come sottolinea il quotidiano economico britannico, ha cambiato profondamente settori chiave come media e industria. Le imprese hanno sfruttato un mercato vivace, finanziamenti facili da ottenere e regole meno rigide negli Stati Uniti per chiudere operazioni che in altri momenti sarebbero state molto più difficili o addirittura impossibili.

“Abbiamo visto una vera corsa alle acquisizioni strategiche”, spiega un analista del LSEG contattato ieri sera. “Le condizioni favorevoli hanno spinto molte società a muoversi subito, temendo che la situazione possa cambiare già nei prossimi mesi”.

Media e ferrovie, i protagonisti dell’anno

Tra le operazioni più importanti del 2025 c’è la sfida tra Netflix e Paramount per il controllo di Warner Bros Discovery, una partita che ha tenuto col fiato sospeso tutto il mondo dell’intrattenimento. Sul fronte ferroviario, la fusione tra Union Pacific e Norfolk Southern ha creato un colosso da 250 miliardi di dollari, destinato a rivoluzionare il trasporto merci in Nord America.

Questi eventi ricordano molto quanto successo nel 2021, quando la fusione tra WarnerMedia e Discovery aveva segnato una svolta nel settore media, mentre nel trasporto ferroviario era stata la canadese Canadian Pacific Railway ad acquisire Kansas City Southern, aprendo la strada a nuove concentrazioni.

Boom per l’investment banking

L’ondata di fusioni e acquisizioni ha dato un forte impulso anche alle commissioni bancarie. Secondo il LSEG, le banche d’investimento hanno incassato circa 135 miliardi di dollari in commissioni, con un aumento del 9% rispetto al 2024. Più della metà di questi guadagni arriva dagli Stati Uniti, confermando il ruolo centrale di Wall Street nelle grandi operazioni finanziarie globali.

Un banchiere d’affari di New York, che ha preferito restare anonimo, racconta: “Nei primi sei mesi dell’anno si respirava un clima quasi euforico. Molti clienti temevano una stretta sulle regole antitrust o un rialzo dei tassi: per questo hanno deciso di muoversi subito”.

Il 2026 tra opportunità e dubbi

Nonostante il ritmo serrato, alcuni esperti invitano a non abbassare la guardia. “Il quadro economico generale è ancora incerto”, avverte un economista della Columbia University. “La liquidità abbondante potrebbe ridursi se le banche centrali cambieranno la politica sui tassi d’interesse”.

Resta da vedere se la spinta alle fusioni e acquisizioni continuerà anche nel 2026 o se gli ultimi mesi sono stati solo un’eccezione. Per ora, però, i numeri parlano chiaro: il mercato globale delle grandi operazioni non dà segni di rallentamento. E le prossime mosse dei giganti internazionali sono già sotto la lente degli analisti di tutto il mondo.