Roma, 27 dicembre 2025 – La galassia NGC 646 si mostra in tutto il suo splendore nell’ultima immagine arrivata dal telescopio spaziale Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Lo scatto, realizzato durante la prima fase della missione, promette di cambiare il nostro modo di guardare all’Universo. La foto, resa pubblica oggi, è solo un’anteprima: i dati completi arriveranno nel 2026 e già stimolano la curiosità di astronomi e appassionati.
NGC 646, la spirale barrata che brilla nell’Idra
Nel cuore della costellazione dell’Idra, a circa 392 milioni di anni luce dalla Terra, si trova NGC 646, una grande galassia a spirale barrata. Il telescopio Euclid, lanciato nel luglio 2023, l’ha catturata con una nitidezza mai vista prima. Si vedono chiaramente il suo nucleo luminoso e i due bracci che si avvolgono in sfumature di blu e bianco, tutto su uno sfondo nero punteggiato da stelle lontane. “Sembra una ghirlanda natalizia sospesa nel vuoto”, ha detto uno dei ricercatori dell’ESA durante la presentazione.
Un’indagine senza precedenti sull’evoluzione delle galassie
L’ESA spiega che Euclid ha già raccolto dati su circa 1.900 gradi quadrati di cielo: il 14% di tutta l’area che sarà studiata in sei anni. L’obiettivo? Capire come nascono e cambiano le galassie, con un occhio particolare a quelle barrate, riconoscibili per la barra centrale di stelle che attraversa il nucleo. Queste strutture diventano più comuni man mano che l’Universo invecchia, ma il motivo resta un mistero. “Sembrano legate a processi di maturazione cosmica ancora poco chiari”, ha detto un portavoce ESA.
Distanze siderali e dettagli sorprendenti
Nell’immagine spicca anche una galassia più piccola, sulla sinistra: è PGC 6014. Nonostante sembri vicina a NGC 646, in realtà dista circa 347 milioni di anni luce dalla Terra, cioè circa 45 milioni di anni luce meno. Gli astronomi dicono che qualsiasi interazione tra le due sarebbe molto debole e destinata a finire in fretta. “La prospettiva inganna: nello spazio le distanze sono spesso molto più grandi di quanto sembra in una foto”, ha spiegato un astrofisico dell’INAF.
Euclid e la corsa per mappare il cosmo
Il telescopio Euclid è stato messo in orbita per studiare la materia oscura e l’energia oscura, due grandi enigmi della cosmologia. Ma fin da subito ha fornito immagini nitide, utili a capire meglio la struttura delle galassie. Per esempio, NGC 646 si sta allontanando dalla Terra a circa 8.145 chilometri al secondo. Un dato che conferma quanto veloce sia l’espansione accelerata dell’Universo. “Ogni nuova immagine aggiunge un pezzo al puzzle della nostra storia cosmica”, racconta uno scienziato della missione.
Cosa ci aspetta nel 2026
I risultati completi del primo anno di Euclid arriveranno nel 2026, ma già ora le prime immagini servono a migliorare i modelli sull’evoluzione delle galassie. La missione continuerà fino al 2029, puntando a coprire più del 30% del cielo visibile e a raccogliere dati su milioni di galassie. “Siamo solo all’inizio”, confida un membro del team ESA, “ma le prospettive sono davvero emozionanti”.
Nel frattempo, l’immagine di NGC 646 resta un simbolo della nostra capacità di guardare oltre i confini della Terra, alla ricerca delle origini e del futuro del cosmo.
