Roma, 27 dicembre 2025 – Il Partito Democratico ha manifestato oggi totale fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine impegnate nell’operazione antiterrorismo che, nelle prime ore di questa mattina, ha portato all’arresto di nove persone in diverse città italiane. L’intervento, guidato dalla Direzione Distrettuale Antimafia, arriva in un momento di crescente allerta sulle possibili infiltrazioni estremiste legate al conflitto in Medio Oriente.
Antiterrorismo: nove arresti in quattro città italiane
Secondo quanto comunicato dal Ministero dell’Interno, l’operazione è partita all’alba, coinvolgendo squadre specializzate a Roma, Milano, Bologna e Napoli. I fermati sono sospettati di aver dato supporto logistico e finanziario a cellule legate ad Hamas, riconosciuta come organizzazione terroristica dall’Unione Europea. Gli arresti sono stati eseguiti tra le 5 e le 7 del mattino, con perquisizioni in case private e luoghi frequentati dagli indagati.
Fonti investigative spiegano che l’inchiesta è ancora aperta e che il materiale sequestrato – computer, cellulari, documenti – sarà analizzato dagli esperti antiterrorismo. “Le indagini continueranno senza sconti”, ha detto un funzionario della Polizia di Stato, sottolineando la stretta collaborazione tra le procure coinvolte.
Il Pd: “Fiducia totale nelle forze dell’ordine”
Nel primo pomeriggio, con una nota ufficiale, Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Partito Democratico, ha voluto fare chiarezza sulla posizione del partito. “Piena fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura che hanno condotto l’operazione con i nove arresti di oggi”, si legge nel comunicato diffuso alle agenzie. Provenzano ha ribadito la “ferma condanna per ogni forma di sostegno e complicità con i terroristi di Hamas”, definendo l’organizzazione “la negazione della prospettiva di una Palestina laica e democratica per cui noi ci battiamo”.
Il dirigente dem ha poi lanciato un appello alle altre forze politiche: “Contro il terrorismo, chi ha un minimo di senso istituzionale dovrebbe unirsi, invece di alimentare polemiche politiche sterili”. Un chiaro riferimento alle tensioni emerse nelle ultime ore tra maggioranza e opposizione sulla gestione della sicurezza interna e sulle posizioni riguardo al conflitto israelo-palestinese.
Scontro politico e accuse di strumentalizzazione
La giornata è stata segnata da un acceso confronto in Parlamento. Alcuni esponenti di destra hanno accusato il Partito Democratico di ambiguità verso la causa palestinese, mentre dal Nazareno è arrivata una netta smentita. “Chi prova a strumentalizzare questa operazione per gettare dubbi sul nostro impegno per la causa palestinese ne risponderà nelle sedi opportune”, ha aggiunto Provenzano nella stessa nota.
Nel Transatlantico, diversi deputati Pd hanno mostrato irritazione per quella che definiscono una “strumentalizzazione politica” di un’operazione giudiziaria. “Non si può mettere in discussione la nostra storia”, ha detto un parlamentare vicino alla segreteria. Dall’altra parte, Lega e Fratelli d’Italia hanno chiesto chiarimenti sulle modalità con cui alcune associazioni sul territorio avrebbero raccolto fondi destinati a organizzazioni palestinesi.
Sicurezza e tensioni internazionali sotto la lente
L’operazione arriva in un momento delicato per la sicurezza nazionale. Negli ultimi mesi, il Viminale ha intensificato i controlli su movimenti sospetti legati a reti internazionali. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2025 sono state aperte più di 40 indagini su presunti legami tra residenti in Italia e gruppi estremisti attivi in Medio Oriente.
La questione palestinese resta al centro del dibattito politico italiano. Il Partito Democratico sostiene con forza la necessità di una soluzione diplomatica che permetta la convivenza di due Stati e il rispetto dei diritti umani. Ma, come ribadito oggi da Provenzano, “ogni forma di sostegno al terrorismo va condannata senza se e senza ma”.
Prossimi passi: magistratura al lavoro
Nei prossimi giorni gli arrestati saranno ascoltati dai magistrati che seguono l’inchiesta. Gli avvocati difensori hanno già annunciato ricorso contro le misure cautelari. Intanto, la Procura di Roma ha fatto sapere che approfondirà i legami tra gli indagati e alcune organizzazioni non governative attive nel settore umanitario.
La vicenda è ancora aperta. Nelle settimane a venire si attendono nuovi sviluppi sia sul fronte giudiziario sia su quello politico. In Parlamento, intanto, il clima resta teso. Il tema della sicurezza interna conferma di essere una delle priorità più calde per governo e opposizioni.
