Razzismo in pista: l’indignazione per gli insulti alle ragazze cinesi su TikTok

Razzismo in pista: l'indignazione per gli insulti alle ragazze cinesi su TikTok

Razzismo in pista: l'indignazione per gli insulti alle ragazze cinesi su TikTok

Matteo Rigamonti

Dicembre 27, 2025

San Donà di Piave, 27 dicembre 2025 – Una giovane donna di origine cinese ha raccontato in un video su TikTok di essere stata vittima di insulti razzisti mentre si trovava sulla pista di pattinaggio di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, la sera del 23 dicembre. Secondo il suo racconto, tre adolescenti le avrebbero ripetutamente rivolto frasi offensive legate alla sua etnia, chiamandola “sushi” con tono sprezzante. Il video, pubblicato poche ore dopo l’accaduto, ha superato rapidamente mezzo milione di visualizzazioni, scatenando una grande ondata di solidarietà sui social.

La testimonianza diretta e la denuncia alle autorità

Nel video, girato direttamente sulla pista di pattinaggio in centro città, la ragazza – che si fa chiamare solo Mei – mostra i volti dei tre ragazzi che, secondo lei, l’hanno molestata verbalmente insieme a un’amica. “Ci chiamavano ‘sushi’ con disprezzo”, spiega Mei, precisando che anche i ragazzi coinvolti sarebbero di origine straniera. Ha poi confermato di aver presentato una denuncia sia all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) sia alle autorità locali.

“Non vogliamo creare scontri”, dice Mei, “ma ricordare a tutti quanto sia importante mantenere la calma e stare attenti alla propria sicurezza quando si è in pubblico”. Il suo racconto ha raccolto centinaia di commenti di sostegno: tanti utenti hanno condiviso esperienze simili o espresso indignazione per quello che è successo.

Solidarietà e reazioni ufficiali

L’episodio ha fatto rumore anche fuori dai social. La mattina del 24 dicembre, alcune associazioni locali, come il Centro interculturale San Donà, hanno espresso vicinanza alle ragazze e chiesto un confronto urgente con l’amministrazione comunale. “Non possiamo accettare che episodi di discriminazione razziale accadano nei nostri spazi pubblici”, ha detto il presidente, Giovanni Liuzzi. Il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, ha assicurato che il Comune “seguirà da vicino la vicenda” e che “ogni forma di razzismo va condannata senza esitazioni”.

Intanto la polizia locale ha aperto un’indagine per identificare i responsabili. Secondo fonti investigative, le immagini registrate dalla ragazza potrebbero aiutare a ricostruire i fatti e a individuare i tre adolescenti.

Il dibattito sui social: una piaga ancora aperta

Il video di Mei ha raccolto quasi 500mila visualizzazioni e migliaia di commenti in poche ore. Molti utenti hanno sottolineato come episodi simili siano ancora troppo frequenti, soprattutto contro giovani appartenenti a minoranze etniche. “Non è la prima volta che sento storie del genere”, ha scritto una ragazza. Altri hanno invitato a non sottovalutare: “Anche se sembra uno scherzo, fa male e lascia il segno”.

Diversi hanno chiesto alle autorità di agire con più decisione contro ogni forma di discriminazione nei luoghi pubblici. Alcuni hanno suggerito di partire da campagne educative nelle scuole e nei luoghi frequentati dai ragazzi.

Indagini in corso e sfide per il futuro

Al momento, secondo fonti della polizia locale, si stanno ascoltando eventuali testimoni presenti quella sera sulla pista. Non è escluso che nei prossimi giorni vengano convocati anche i genitori dei ragazzi coinvolti.

La vicenda riporta al centro il tema della convivenza interculturale e della prevenzione della discriminazione tra adolescenti. “Serve un lavoro costante sul territorio”, spiega un educatore del centro giovani della città, “perché il rispetto si impara non solo con le regole, ma anche con l’esempio di tutti i giorni”.

La storia è ancora aperta. Intanto, la voce di Mei – amplificata dal web – continua a raccogliere consensi e a far riflettere su temi che toccano da vicino molte comunità locali.