Milano, 27 dicembre 2025 – In Italia, quasi 28 milioni di persone hanno scelto di riciclare almeno un regalo ricevuto a Natale. Lo rivela una recente indagine del Centro Studi di Confcooperative, che conferma come questa abitudine sia ormai diffusa e in crescita, nonostante l’aumento delle tredicesime negli ultimi anni.
Il riciclo dei regali, una realtà che cresce
La ricerca parla chiaro: i cosiddetti “riciclatori seriali” sono sempre di più anche nel 2025. Le tredicesime sono salite da 45,7 miliardi di euro del 2022 a 52,5 miliardi quest’anno, ma la voglia di risparmiare resta forte. Il valore totale dei regali riciclati ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro, con un aumento di 300 milioni rispetto al 2024 e 400 milioni in più rispetto ai tempi pre-pandemia.
Gli analisti di Confcooperative spiegano che dietro a questa tendenza c’è una vera e propria “corsa al risparmio”, spinta dall’incertezza economica e dal caro vita che continua a erodere il potere d’acquisto. “Per molti – si legge nel rapporto – è una scelta necessaria per tenere sotto controllo la spesa, anche se può sembrare un gesto poco generoso”.
Riciclare i regali: come, quanto e perché
Il riciclo dei doni natalizi si fa in diversi modi. Cinque italiani su dieci ammettono di aver già riciclato o di essere pronti a farlo. C’è chi conserva i regali per usi futuri, chi li passa subito a parenti o amici. E poi c’è chi li trasforma in denaro: il 30% di chi ricicla ha venduto almeno un regalo online, su piattaforme o social.
Non mancano poi quelli che preferiscono andare in negozio per cambiare il regalo con un buono o con un altro oggetto da regalare. “Ormai è normale vedere clienti che chiedono di cambiare prodotti ancora imballati – racconta Marta, commessa in una catena di elettronica a Milano – spesso si tratta di doppioni o cose poco utili”.
Cosa si ricicla di più: a sorpresa, gli alimentari
Tra i regali più riciclati ci sono soprattutto i generi alimentari, indicati dal 50% degli intervistati. Vini, spumanti, salumi, formaggi, panettoni e cioccolato sono i protagonisti delle tavole natalizie… e anche dei pacchi “di ritorno”. Seguono accessori come sciarpe, guanti, cappelli e pelletteria (21%), cosmetici e creme in misura simile. I libri e le agende rappresentano il 20%, mentre i giocattoli si fermano al 9%.
“Mi sono ritrovata con tre panettoni e due bottiglie di prosecco – racconta Giulia, impiegata romana – così li ho regalati ai vicini per Capodanno. Non volevo lasciarli a prendere polvere in dispensa”.
Un’Italia che risparmia in tempi difficili
Dietro i numeri c’è un’Italia che fatica. Il ceto medio si è indebolito e ormai circa 10 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà. In questo scenario, il riciclo dei regali diventa un modo per difendere il bilancio familiare.
“Non è solo egoismo – spiega Marco Gallo, sociologo dell’Università Bicocca – ma una risposta pratica a un momento economico complicato. Il dono perde un po’ del suo valore simbolico e diventa qualcosa da gestire con attenzione”.
Regali di Natale, tra tradizione e nuovi usi
Se una volta riciclare un regalo era quasi un tabù, oggi non lo è più. Le piattaforme digitali hanno semplificato la vendita o lo scambio di oggetti indesiderati, mentre la pressione economica spinge molti a ripensare il vero valore del dono.
“Alla fine – conclude Marta dal negozio – l’importante è che il regalo vada a qualcuno che lo apprezzi davvero. E se non succede, almeno non si spreca”.
In un’Italia che cambia, anche il Natale si trasforma: tra tradizione e necessità, il riciclo dei regali sembra destinato a restare.
