Kiev, 27 dicembre 2025 – Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, accusa la Russia di aver lanciato una nuova ondata di attacchi, nonostante i negoziati fermi. In un messaggio pubblicato questa mattina su X, Zelensky ha detto chiaramente che “sono i Kinzhal e gli ‘shahed’ a parlare per loro”, riferendosi ai missili ipersonici e ai droni kamikaze usati da Mosca nelle ultime ore. Per il leader ucraino, il Cremlino punta a “far soffrire ancora di più l’Ucraina”, senza considerare le trattative diplomatiche in corso.
Notte di raid russi: quasi 500 droni e 40 missili sulle città ucraine
Tra la notte del 26 e il 27 dicembre, le forze russe hanno lanciato quasi 500 droni Shahed e almeno 40 missili, tra cui diversi Kinzhal, contro l’Ucraina. L’obiettivo principale, ha spiegato Zelensky, è stato di nuovo Kiev: sirene d’allarme hanno risuonato poco dopo le 2 del mattino, mentre le difese antiaeree cercavano di fermare i velivoli senza pilota. “Hanno preso di mira soprattutto impianti energetici e infrastrutture civili”, ha scritto il presidente, sottolineando i danni a centrali elettriche e linee di distribuzione.
Le autorità locali riferiscono che almeno tre quartieri della capitale sono rimasti al buio per ore. I tecnici della compagnia energetica DTEK hanno lavorato senza sosta per ripristinare la corrente. “Abbiamo sentito esplosioni continue, poi è calato il buio”, ha raccontato un residente del distretto Solomianskyi. Per fortuna, al momento non si registrano vittime, ma i danni alle infrastrutture sono pesanti.
La strategia russa: più attacchi mentre i negoziati vanno a rilento
Mentre i rappresentanti russi siedono ai tavoli internazionali – l’ultimo round si è svolto a Istanbul la scorsa settimana – la guerra sul campo non si ferma. Zelensky ha ribadito che “questa è la vera faccia di Putin e del suo entourage”, accusando Mosca di usare ogni occasione per colpire la popolazione civile. Il Cremlino non ha commentato ufficialmente i raid notturni, ma fonti vicine al ministero della Difesa parlano di “operazioni mirate contro obiettivi militari”.
Secondo l’intelligence ucraina, però, la maggior parte dei missili ha colpito obiettivi civili. “Stanno cercando di mettere in ginocchio Kiev prima dell’inverno più duro”, ha spiegato un funzionario del municipio. Le temperature sono scese sotto lo zero da giorni e la mancanza di elettricità può solo peggiorare la situazione.
Reazioni dal mondo e emergenza umanitaria
Gli attacchi hanno scatenato reazioni immediate anche all’estero. L’Unione Europea ha condannato duramente gli attacchi con una nota del portavoce dell’Alto rappresentante Josep Borrell: “Colpire infrastrutture civili è una violazione del diritto internazionale”. Gli Stati Uniti hanno ribadito il loro sostegno a Kiev, annunciando l’invio di altri sistemi di difesa antiaerea. “Non lasceremo sola l’Ucraina”, ha detto il segretario di Stato Antony Blinken.
In patria, la Croce Rossa ha aperto nuovi punti di accoglienza nei quartieri più colpiti dai blackout. Migliaia di persone hanno passato la notte in rifugi sotterranei o nelle stazioni della metropolitana. “La paura è tornata come all’inizio della guerra”, ha raccontato una volontaria impegnata a distribuire coperte e generi di prima necessità.
Zelensky: “La Russia non vuole la pace”
Nel suo messaggio su X, Zelensky ha chiesto di tenere alta l’attenzione internazionale. “Non vogliono mettere fine alla guerra”, ha scritto riferendosi alla leadership russa. Il presidente ha sollecitato gli alleati occidentali a intensificare la pressione diplomatica su Mosca e a velocizzare l’invio di aiuti militari.
A Kiev, intanto, l’atmosfera è tesa. Le strade del centro sono semideserte, molti negozi hanno chiuso già nel pomeriggio. Tra le luci intermittenti dei generatori e il rumore sordo delle sirene, si vede tutta la fragilità di una città che resiste, ma resta sotto assedio.
