Iran svela tre nuovi satelliti con il lancio del razzo russo Soyuz

Iran svela tre nuovi satelliti con il lancio del razzo russo Soyuz

Iran svela tre nuovi satelliti con il lancio del razzo russo Soyuz

Matteo Rigamonti

Dicembre 28, 2025

Mosca, 28 dicembre 2025 – Questa mattina l’Iran ha messo in orbita tre nuovi satelliti, lanciati con successo da un razzo russo Soyuz partito dalla base di Vostochny, nell’Estremo Oriente della Russia. La notizia, confermata dall’agenzia turca Anadolu e rilanciata dai media iraniani, segna un passo avanti nella collaborazione tra Mosca e Teheran nel campo spaziale. I satelliti – Kowsar 1.5, Paya e Zafar-2 – sono stati interamente sviluppati in Iran e, secondo fonti ufficiali, rappresentano un salto in avanti nelle capacità tecnologiche del Paese.

Tre satelliti per osservare la Terra e il territorio

Il lancio è avvenuto alle 9.17 ora locale, sotto un cielo coperto da nuvole dense, proprio mentre il razzo Soyuz si staccava dalla rampa del cosmodromo di Vostochny. Il portavoce dell’Agenzia spaziale iraniana ha spiegato che Kowsar 1.5 è una versione aggiornata di un satellite di telerilevamento già usato in passato da Teheran. “Abbiamo migliorato la qualità delle immagini e la raccolta dati, specialmente per l’agricoltura”, ha detto un funzionario del Ministero delle Comunicazioni iraniano.

Il secondo, Zafar-2, è stato progettato e costruito dall’Università di Scienza e Tecnologia dell’Iran. È un sistema avanzato per osservare la Terra, pensato per fornire immagini ad alta risoluzione utili a monitorare e gestire le risorse naturali. “Con Zafar-2 potremo seguire più da vicino i cambiamenti ambientali e organizzare meglio il territorio”, ha dichiarato Mohammad Saeedi, rettore dell’ateneo.

Infine, Paya – il più pesante dei tre – è stato descritto come uno dei satelliti per immagini più sofisticati mai realizzati in Iran. I tecnici iraniani dicono che Paya servirà sia per il telerilevamento sia per applicazioni legate alla sicurezza civile.

Mosca e Teheran, un legame sempre più stretto nello spazio

Il lancio di oggi conferma il legame che si fa sempre più forte tra Iran e Russia nel settore spaziale. Negli ultimi anni, diversi satelliti iraniani sono stati messi in orbita grazie a razzi russi, in un momento in cui le sanzioni occidentali limitano l’accesso di Teheran a tecnologie avanzate. “Collaborare con Mosca ci aiuta a superare ostacoli tecnici e a far crescere più in fretta il nostro programma spaziale”, ha detto un ingegnere coinvolto nel progetto.

Finora non sono arrivate reazioni ufficiali da Stati Uniti o principali Paesi europei. In passato, Washington e i suoi alleati hanno manifestato preoccupazione per i lanci spaziali iraniani, sostenendo che potrebbero violare risoluzioni Onu. Fonti diplomatiche occidentali temono che la tecnologia usata nei razzi spaziali possa essere impiegata anche per sviluppare missili balistici a lunga gittata.

Teheran: “Solo scopi civili e scientifici”

L’Iran respinge da sempre queste accuse. Alla vigilia del lancio, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha ribadito che il programma satellitare ha obiettivi solo civili e scientifici. “Non c’è alcuna intenzione militare dietro queste attività”, ha detto Araghchi ai giornalisti a Teheran sabato sera. “Vogliamo solo migliorare le nostre capacità tecnologiche e contribuire allo sviluppo del Paese”.

Dalle prime informazioni dell’Agenzia spaziale iraniana, i tre satelliti hanno raggiunto l’orbita prevista senza problemi. Nei prossimi giorni, i dati raccolti saranno analizzati dai centri di controllo a Teheran e Mosca.

Uno sguardo al futuro e all’impatto regionale

Il successo di questo lancio rafforza il ruolo dell’Iran come attore sempre più importante nel settore spaziale del Medio Oriente. Negli ultimi cinque anni, il Paese ha investito sempre di più in ricerca e sviluppo, puntando su università e centri di innovazione locali. “L’obiettivo è raggiungere una piena autonomia tecnologica”, ha detto un docente dell’Università Sharif.

Restano da vedere le reazioni della comunità internazionale nei prossimi giorni. Intanto, a Vostochny si respira soddisfazione: tra tecnici russi e ingegneri iraniani, la collaborazione sembra destinata a continuare anche nel 2026.