Nathan e Catherine nel bosco: il misterioso consulente psichiatrico di Papa Francesco, Tonino Cantelmi

Nathan e Catherine nel bosco: il misterioso consulente psichiatrico di Papa Francesco, Tonino Cantelmi

Nathan e Catherine nel bosco: il misterioso consulente psichiatrico di Papa Francesco, Tonino Cantelmi

Matteo Rigamonti

Dicembre 28, 2025

L’Aquila, 28 dicembre 2025 – Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, la coppia anglo-australiana conosciuta come la “famiglia nel bosco”, ha scelto un nuovo consulente psichiatrico: è Tonino Cantelmi, ex membro del dicastero vaticano per lo sviluppo umano integrale e figura di rilievo nel mondo accademico cattolico. La decisione, maturata dopo il breve incontro natalizio con i tre figli ospitati in una casa famiglia, potrebbe segnare un cambio di passo nei rapporti con il tribunale dei minorenni dell’Aquila, che segue il caso da mesi.

Dopo il Natale, un possibile cambio di rotta

Il 25 dicembre, Nathan e Catherine hanno visto i bambini solo per un paio d’ore, dentro la struttura protetta. Un incontro breve, ma carico di tensione e aspettative. Fonti vicine alla famiglia raccontano che proprio quell’esperienza ha spinto i genitori a rivedere la loro posizione, finora molto chiusa alle richieste delle autorità. “Stiamo valutando ogni strada per il bene dei nostri figli”, avrebbe detto Nathan a un conoscente, lasciando intravedere una maggiore apertura.

In questi giorni, la coppia aspetta le valutazioni psicologiche disposte dal tribunale: sia loro che i bambini saranno ascoltati da esperti chiamati a seguire lo sviluppo cognitivo e affettivo dei minori, oltre a ricostruire le dinamiche familiari e i legami di riferimento. Un passaggio fondamentale, che potrebbe influenzare le decisioni future dei giudici.

Chi è Tonino Cantelmi, il nuovo consulente che entra in gioco

La scelta di affidarsi a Tonino Cantelmi non è casuale. Psichiatra e docente associato all’Università Gregoriana di Roma, Cantelmi è noto per il suo impegno nel mondo cattolico e per la lunga esperienza come consulente nelle questioni familiari. Nel 2020 è stato nominato da Papa Francesco membro del dicastero vaticano dedicato allo sviluppo umano integrale, incarico con cui si è occupato di temi sociali delicati.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Cantelmi avrà un doppio ruolo: da un lato, assistere la coppia durante le valutazioni psicologiche; dall’altro, guidare Nathan e Catherine verso un atteggiamento meno rigido e più collaborativo con giudici e assistenti sociali. L’obiettivo è evitare lo scontro frontale – come quello visto nelle ultime settimane anche a livello politico – e aprire un dialogo costruttivo.

Il muro contro muro con il tribunale e la fermezza della madre

Il caso della “famiglia nel bosco” va avanti da mesi. L’idea di un ricongiungimento natalizio aveva acceso speranze, ma è stata frenata dalla “notevole rigidità” dei genitori. Così la definisce Cecilia Angrisano, presidente del tribunale per i minorenni dell’Aquila, nelle sei pagine del provvedimento che ha prorogato l’allontanamento dei bambini.

Secondo Angrisano, è la madre a essere la più intransigente: “Non sembra disposta ad ammettere deroghe rispetto ai valori che guidano le sue scelte di vita”, si legge nel documento. Durante la permanenza dei figli in casa famiglia, Catherine avrebbe mostrato atteggiamenti di protesta aperta contro le istituzioni. In passato – sempre secondo il tribunale – si sarebbe opposta alle cure mediche necessarie per i bambini: dalla disintossicazione dopo l’ingestione di funghi velenosi alla somministrazione di antibiotici per bronchiti.

Tensione ancora alta, ma qualche spiraglio di dialogo

Nonostante tutto, l’arrivo di Cantelmi nella squadra dei Trevallion-Birmingham è visto da molti come un possibile segnale di distensione. “Serve un clima meno conflittuale”, ha spiegato una fonte vicina al tribunale. Resta però forte il dubbio sulla reale volontà della coppia di collaborare fino in fondo con le istituzioni.

Nei prossimi giorni sono in programma nuovi incontri tra i minori e gli esperti chiamati alle valutazioni psicologiche. Solo allora – sottolineano fonti giudiziarie – si potrà capire se la presenza del consulente riuscirà davvero a sbloccare la situazione. Per ora, la famiglia resta divisa tra la speranza di tornare a una vita normale e le ombre di una vicenda che continua a far discutere l’opinione pubblica e le istituzioni.