Un giovane arrestato dopo l’assalto e lo stupro della sua ex badante

Un giovane arrestato dopo l'assalto e lo stupro della sua ex badante

Un giovane arrestato dopo l'assalto e lo stupro della sua ex badante

Matteo Rigamonti

Dicembre 28, 2025

Milano, 28 dicembre 2025 – Un giovane di 20 anni, originario del Perù, è stato arrestato ieri sera a Milano dagli agenti del Nucleo tutela donne e minori della Polizia locale. Le accuse sono pesanti: atti persecutori, violenza sessuale ed estorsione ai danni della sua ex compagna. La vicenda, consumatasi in un appartamento della zona nord, ha scosso il quartiere e riaperto il dibattito sulla protezione delle vittime di violenza.

La Polizia ricostruisce la spirale di violenza

Gli investigatori raccontano di un uomo già condannato nel 2025 a due anni con pena sospesa per maltrattamenti in famiglia nei confronti della stessa donna. Nonostante la sentenza, il ragazzo avrebbe ripreso subito a tormentarla con messaggi insistenti, insulti e minacce. Non solo parole: più volte si sarebbe piazzato sotto casa della ex, arrivando a mandarle foto in cui mostrava una pistola. Un’escalation che non si è fermata neppure davanti ai guai giudiziari.

Tutto è degenerato nel pomeriggio del 26 dicembre. La vittima, una trentenne sudamericana che lavora come badante per una coppia di anziani in via Padova, era al lavoro quando il giovane si è presentato a casa. Secondo la denuncia, ha fatto irruzione nell’appartamento, strappandole di mano il cellulare per controllare i messaggi.

Minacce e violenza in casa

Da qui la situazione è precipitata. L’uomo avrebbe tirato fuori un coltello da cucina, puntandolo alla gola della donna e obbligandola a seguirlo in una stanza. Secondo il racconto della vittima agli agenti, l’ha poi aggredita, picchiandola con calci e pugni e abusando di lei. “Non ho urlato perché avevo paura di perdere il lavoro”, ha detto durante l’audizione protetta. In casa, gli anziani assistiti non si sono accorti di nulla.

Dopo la violenza, il ventenne le ha chiesto 1.000 euro per restituirle il telefono. Una richiesta che ha fatto scattare anche l’accusa di estorsione. Solo quando lui se n’è andato, la donna ha trovato la forza di chiedere aiuto e denunciare tutto.

L’arresto e le indagini

Gli agenti del Nucleo tutela donne e minori lo hanno trovato poche ore dopo la denuncia. L’arresto è scattato nella notte tra il 26 e il 27 dicembre in un’abitazione di via Giambellino. Ora il giovane è in carcere a San Vittore, a disposizione dell’autorità giudiziaria. La Polizia ha sequestrato i cellulari di entrambi e sta facendo accertamenti sulle armi mostrate nelle foto inviate alla vittima.

Il comandante della Polizia locale di Milano, Marco Ciacci, ha sottolineato che “la rapidità della segnalazione e la collaborazione della donna sono state decisive per l’arresto”. La Procura ha disposto approfondimenti sulle denunce precedenti presentate dalla vittima nei mesi scorsi.

Violenza domestica, un problema che non si ferma

Questo episodio riporta sotto i riflettori il tema delle recidive nei casi di maltrattamenti e le difficoltà che molte donne affrontano nel denunciare. Nel 2025 a Milano sono stati oltre 1.200 i casi di stalking e maltrattamenti in famiglia, secondo il Ministero dell’Interno. “Serve una protezione più concreta per chi trova il coraggio di parlare”, commenta una volontaria del centro antiviolenza Cerchi d’Acqua.

La donna aggredita ora è in una struttura protetta, dove riceve supporto psicologico e legale. I suoi datori di lavoro hanno espresso solidarietà: “Non ci siamo accorti di nulla, siamo sconvolti”, hanno detto ai giornalisti.

Le indagini continuano per chiarire ogni dettaglio e verificare eventuali responsabilità. Intanto, la comunità si interroga su come evitare che simili tragedie si ripetano e come garantire più sicurezza ai più vulnerabili.