Milano, 29 dicembre 2025 – Le borse europee hanno riaperto dopo la pausa natalizia con risultati contrastanti. A Wall Street, l’avvio è stato in lieve calo, in una giornata di scambi cauti e volumi bassi. A metà mattina, Piazza Affari perde lo 0,25%, mentre Londra e Francoforte guadagnano lo 0,1%. In territorio positivo anche Madrid (+0,15%) e Parigi (+0,3%). L’atmosfera rimane incerta, con gli occhi puntati sugli sviluppi economici e sul proseguo dei colloqui di pace in Ucraina.
Spread Btp-Bund ai minimi, rendimenti in discesa
Sul fronte dei titoli di stato, il differenziale tra Btp e Bund decennali scende a 67,4 punti base, un livello che mancava da mesi. Il rendimento del Btp scende di 5,1 punti al 3,5%, mentre quello del Bund tedesco si attesta al 2,82%, in calo di 3,8 punti. Anche il decennale francese si muove in ribasso: -4,1 punti al 3,52%. Secondo alcuni operatori sentiti in via Filodrammatici, “il rischio Italia resta sotto controllo, anche grazie alla stabilità politica delle ultime settimane”.
Petrolio su, oro e argento in calo
Tra le materie prime, il prezzo del greggio Wti sale del 2,43%, a 58,13 dollari al barile. In rialzo anche il gas naturale, che tocca 28,42 euro al MWh (+1,15%). In controtendenza i metalli preziosi: l’oro perde il 2,26%, scendendo a 4.359 dollari l’oncia dopo aver superato i 4.500 dollari nei giorni scorsi. L’argento cala ancora di più, -3,72% a 72,86 dollari l’oncia. “Dopo la forte crescita delle ultime settimane, era normale aspettarsi una pausa”, spiega un analista di una grande banca d’affari.
Difesa sotto pressione per i negoziati in Ucraina
Il settore della difesa soffre per il proseguimento dei colloqui di pace sull’Ucraina. In Borsa si registrano vendite su Babcock International (-3,02%), Leonardo (-3%), Rheinmetall (-2,4%), Saab (-1,65%) e Fincantieri (-1,45%). Gli investitori sembrano puntare su una riduzione delle tensioni e su meno ordini militari nel breve periodo. “Il comparto resta molto sensibile alle notizie diplomatiche”, commenta un gestore a Milano.
Petroliferi in ripresa, bancari senza una direzione chiara
Tra i titoli più movimentati ci sono i petroliferi: TotalEnergies sale dello 0,8%, seguita da Shell (+0,4%) e Bp (+0,3%). Più prudente Eni, che si muove poco sopra la parità (+0,1%). I bancari mostrano un quadro variegato: in rialzo Mps (+0,5%), Mediobanca (+0,25%) e Banco Bpm (+0,15%), mentre arretrano Commerzbank (-0,7%), Unicredit (-0,65%), Intesa Sanpaolo (-0,3%) e Bper (-0,35%). “Il settore resta sotto osservazione in vista delle prossime mosse della Bce sui tassi”, ricorda un trader di Piazza Affari.
Automotive diviso tra luci e ombre
Anche l’automotive non trova una direzione chiara. Scendono Renault (-0,55%), Volkswagen (-0,45%) e Stellantis (-0,1%), mentre avanza Mercedes con un +0,8%. Secondo i primi commenti dagli operatori parigini, pesa ancora l’incertezza sulle prospettive del mercato europeo nel primo trimestre del 2026.
Dollaro debole contro euro e sterlina
Sul mercato dei cambi il dollaro perde terreno: scende a 84,85 centesimi di euro e rimane stabile a 0,74 sterline. Gli investitori attendono segnali chiari dalla Federal Reserve sulle prossime mosse di politica monetaria. “Il biglietto verde riflette la cautela degli operatori in questa fase di transizione”, sottolinea un analista a Londra.
La giornata procede con prudenza e volumi bassi. Solo nei prossimi giorni si capirà se l’attesa lascerà spazio a nuove tendenze o se la cautela continuerà a dominare i mercati europei in chiusura d’anno.
