Saint-Tropez, 29 dicembre 2025 – Brigitte Bardot si è spenta ieri, a 91 anni, nella sua casa di Saint-Tropez. Ma la sua lotta per gli animali non si ferma. La notizia della morte dell’icona francese, diffusa dalla Fondation Brigitte Bardot, ha scosso il mondo della cultura e dell’attivismo. Un vuoto enorme che la stessa fondazione promette di colmare. “Andremo avanti, più forti che mai, portando avanti l’opera di Brigitte Bardot”, si legge nella nota pubblicata nel pomeriggio.
Brigitte Bardot: da diva del cinema a paladina degli animali
Nata a Parigi nel 1934, Bardot ha conquistato il pubblico internazionale negli anni Cinquanta e Sessanta, diventando un simbolo del cinema europeo. Ma dagli anni Settanta ha scelto di sparire dai riflettori, dedicandosi con passione alla difesa degli animali. Nel 1986 ha fondato la Fondation Brigitte Bardot, che oggi conta più di 75mila sostenitori in tutto il mondo. “La sua eredità vive nelle azioni portate avanti con la stessa passione e fedeltà ai suoi ideali”, sottolinea la fondazione.
Quarant’anni di battaglie a fianco degli animali
Il prossimo anno la Fondation Brigitte Bardot festeggerà i suoi 40 anni. Un traguardo importante, che arriva nel momento più difficile, dopo la perdita della sua fondatrice. Ma la voglia di andare avanti è più forte che mai. Negli ultimi decenni la fondazione si è battuta contro la caccia alle foche in Canada, la vivisezione, l’abbandono degli animali domestici e il commercio di pellicce. Solo nel 2024, spiegano dall’organizzazione, sono stati salvati oltre 3.000 animali tra cani, gatti e specie selvatiche.
Il cordoglio arriva da ogni parte del mondo
La morte di Brigitte Bardot ha suscitato emozioni forti in Francia e oltre confine. Il presidente Emmanuel Macron ha ricordato “una donna libera, spesso controversa, ma sempre fedele alle sue convinzioni”. Jane Goodall, la primatologa britannica e amica storica di Bardot, ha voluto esprimere il suo dolore: “Brigitte ha dato voce a chi non ce l’aveva. Il suo esempio continuerà a ispirare molte generazioni”. A Saint-Tropez, dove Bardot ha scelto di vivere lontana dal clamore, decine di persone si sono radunate davanti alla villa La Madrague per lasciare fiori e messaggi.
La fondazione guarda avanti senza esitazioni
Anche se la sua fondatrice non c’è più, la Fondation Brigitte Bardot assicura che andrà avanti senza sosta. “Abbiamo una squadra motivata e una rete di volontari in tutto il mondo”, spiega il direttore Christophe Marie. Tra i progetti in corso c’è l’apertura di un nuovo rifugio per animali abbandonati nella regione dell’Île-de-France e una campagna educativa rivolta alle scuole elementari francesi. “Brigitte ci ha insegnato che ogni vita conta”, conclude Marie.
Un simbolo che supera il tempo
La figura di Brigitte Bardot resta legata sia al cinema sia all’impegno civile. Per molti sarà sempre il volto di “Et Dieu… créa la femme”. Ma per tanti giovani è soprattutto il simbolo di una lotta senza compromessi per i diritti degli animali. “Non si è mai tirata indietro”, ricorda l’attrice Marion Cotillard in un’intervista a France 2. “Ha pagato un prezzo alto per le sue idee, ma non ha mai smesso di crederci”.
Mentre la Francia si prepara a salutare una delle sue icone più controverse e amate, resta chiaro che la battaglia per gli animali non si fermerà. E che il nome di Brigitte Bardot continuerà a vivere nella memoria collettiva – non solo come attrice, ma come voce instancabile di chi non ha voce.
