Milano, 29 dicembre 2025 – Piazza Affari chiude in calo, con l’indice Ftse Mib che lascia sul terreno lo 0,35%, fermandosi a 44.445 punti. La discesa si è fatta più netta nell’ultima mezz’ora di contrattazioni, in una giornata dominata dalla prudenza e da una generale incertezza sui mercati europei. A influenzare il mercato, il clima di attesa per i negoziati di pace sull’Ucraina, che ha colpito soprattutto i titoli legati al settore difesa. Intanto, lo spread tra Btp e Bund tedeschi resta su livelli bassi, vicino ai minimi storici.
Spread Btp-Bund sotto i 68 punti, rendimenti in discesa
Nel dettaglio, lo spread tra i titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi scende a 77,3 punti base, dopo aver toccato un minimo di 68 punti nella mattinata. Il rendimento del Btp decennale cala di 5 punti base, attestandosi al 3,5%, mentre quello del Bund scende di 3,6 punti, al 2,82%. Per alcuni operatori sentiti da alanews.it, questo movimento riflette la fiducia degli investitori nella solidità dei conti pubblici italiani e le attese di una politica monetaria europea più morbida nel 2026.
Settore difesa in rosso, pesa l’incertezza sull’Ucraina
A pesare sul listino milanese sono stati soprattutto i titoli della difesa, messi sotto pressione dalle notizie che arrivano dai negoziati di pace in corso sull’Ucraina. Leonardo ha chiuso in calo dell’1,9%, Fincantieri ha perso l’1,35%. “Il settore soffre per le prospettive di una possibile riduzione degli ordini militari”, commenta un analista di Piazza Affari poco dopo le 17.30. Male anche altri titoli: Tim (-1,4%), Lottomatica (-1,1%), Saipem (-0,95%) e Unicredit (-0,85%). Perdite più contenute per Bper (-0,4%), Intesa Sanpaolo (-0,3%) e Banco Bpm (-0,1%).
Banche in ordine sparso, Mps brilla
Nel settore bancario spicca la buona performance di Mps, che guadagna lo 0,26% e chiude vicino ai massimi di giornata. “Il titolo mostra una certa tenuta rispetto ai concorrenti”, osserva un trader di via Filodrammatici. Mediobanca resta invece stabile, mentre le altre principali banche oscillano tra lievi cali e stabilità. Il clima generale resta prudente, con volumi bassi, tipici degli ultimi giorni dell’anno.
Diasorin vola dopo il via libera negli Usa
Tra i rialzi più evidenti c’è Diasorin, che mette a segno un +3,4% dopo aver ottenuto il via libera negli Stati Uniti per i test sulla piattaforma molecolare Liason Nes. Si tratta di una tecnologia che permette di fare test diagnostici senza bisogno di personale specializzato in laboratorio. “Un passo importante per rafforzare la nostra presenza sul mercato americano”, ha detto l’amministratore delegato Carlo Rosa in una nota diffusa nel primo pomeriggio.
Nexi e Inwit in crescita, Eni spinta dal petrolio
Tra i titoli più acquistati figurano anche Nexi (+2,16%) e Inwit (+1,7%), sostenuti dalle prospettive di crescita rispettivamente nei pagamenti digitali e nel settore delle torri per telecomunicazioni. Bene anche Amplifon (+0,81%), Campari (+0,6%) e Stm (+0,5%). In lieve rialzo Eni (+0,4%), che beneficia del nuovo aumento del prezzo del petrolio Brent, tornato sopra gli 82 dollari al barile. Più stabile il settore auto: Stellantis segna +0,25%, mentre Iveco resta invariata.
Mercati europei attendisti verso il nuovo anno
La giornata si inserisce in un quadro europeo di scambi sottili e prudenza diffusa. “Gli investitori preferiscono non esporsi troppo con la fine dell’anno alle porte”, confida un gestore milanese intorno alle 16.30. In attesa delle prime indicazioni macroeconomiche del 2026 e delle decisioni della Bce sui tassi, Piazza Affari archivia così una seduta interlocutoria, con pochi spunti ma qualche segnale positivo per la stabilità finanziaria italiana.
