Saldi in anticipo: oltre 2 milioni di italiani hanno già fatto shopping prima del 3 gennaio

Saldi in anticipo: oltre 2 milioni di italiani hanno già fatto shopping prima del 3 gennaio

Saldi in anticipo: oltre 2 milioni di italiani hanno già fatto shopping prima del 3 gennaio

Matteo Rigamonti

Dicembre 29, 2025

Milano, 29 dicembre 2025 – I saldi invernali scatteranno ufficialmente il 2 gennaio in Valle d’Aosta e il 3 gennaio nel resto d’Italia, tranne che nelle Province autonome di Trento e Bolzano, dove valgono regole diverse. Ma, a giudicare dalle prime stime di Confesercenti, la corsa agli sconti è già partita da tempo: quasi 2 milioni di italiani hanno già approfittato delle offerte dei cosiddetti “pre-saldi”, iniziati subito dopo Natale. Un fenomeno che, secondo l’associazione dei commercianti, rischia di cambiare profondamente il modo di fare shopping durante la fine della stagione.

Pre-saldi e offerte anticipate: la nuova frontiera degli sconti

Un sondaggio Ipsos per Confesercenti rivela che, tra il 26 dicembre e l’inizio ufficiale dei saldi invernali 2026, molti negozi hanno già aperto le porte ai clienti più affezionati con offerte speciali. Parliamo di “saldi privati”, “winter pre-sale” o “exclusive sales”: nomi diversi, ma il gioco è sempre lo stesso. Le promozioni anticipano la data ufficiale, spesso con inviti personalizzati o messaggi riservati, trasformando la settimana tra Natale e Capodanno in una sorta di “zona franca” degli sconti.

Non sono solo le grandi catene a muoversi in questa direzione. Anche tante boutique indipendenti si sono adeguate. “Se tu non fai così, lo fa il negozio accanto. E così rischi di perdere clienti”, racconta una commerciante di via Torino, a Milano. Il risultato è una gara serrata, dove la linea tra promozioni e saldi veri e propri diventa sempre più sottile.

Un giro d’affari da 6 miliardi, ma con effetti meno netti

Il valore complessivo dei saldi invernali si aggira intorno ai 6 miliardi di euro, secondo Confesercenti. È uno dei momenti più attesi dell’anno per il settore moda e abbigliamento. Ma l’abitudine a lanciare offerte anticipate rischia di “spegnere” l’effetto dei saldi veri. “Così si perde il carattere speciale dell’evento”, avverte Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti. “Bisogna rivedere le regole sulle promozioni per garantire una concorrenza più equa e tutelare la pluralità dei negozi”.

Il problema è particolarmente sentito dalle piccole attività, spesso messe in difficoltà dalla concorrenza degli outlet e del commercio online. In molte regioni, le leggi vietano sconti nei 30 o 45 giorni prima dell’inizio ufficiale dei saldi. Ma, dicono gli esercenti, ormai il periodo tra novembre e gennaio è diventato una stagione di sconti senza fine.

Outlet e online: la sfida per i negozi tradizionali

La pressione arriva soprattutto dagli outlet e dal commercio online, che offrono sconti tutto l’anno. I negozi tradizionali si trovano così costretti a entrare nella gara degli sconti per non perdere clienti. “Ormai la gente si aspetta sconti sempre, non solo nei periodi classici”, ammette il responsabile di un negozio al centro commerciale Oriocenter, vicino a Bergamo.

Confesercenti sottolinea che questa situazione rende più confuso il panorama degli sconti: i consumatori fanno fatica a capire quando si tratta di offerte ordinarie e quando di saldi regolamentati. Eppure, proprio la chiarezza delle regole era pensata per proteggere sia chi compra sia chi vende.

Le richieste degli esercenti: regole più chiare e trasparenti

Di fronte a questi cambiamenti, Confesercenti chiede di rivedere le regole sulle promozioni. L’obiettivo è rendere la concorrenza più chiara e trovare un equilibrio tra negozi fisici, outlet e online. “Non si tratta solo di difendere i negozi tradizionali”, spiega De Luise, “ma anche di offrire ai clienti informazioni semplici e affidabili”.

Intanto, i consumatori si preparano a una nuova stagione di caccia agli sconti, tra vetrine decorate e notifiche sullo smartphone. L’appuntamento ufficiale resta ai primi giorni di gennaio. Ma, come confermano i dati Ipsos, per molti italiani la corsa agli affari è già iniziata, con largo anticipo rispetto al calendario.