Spread Btp-Bund: un calo che sorprende a 67,4 punti

Spread Btp-Bund: un calo che sorprende a 67,4 punti

Spread Btp-Bund: un calo che sorprende a 67,4 punti

Matteo Rigamonti

Dicembre 29, 2025

Milano, 29 dicembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund decennali ha chiuso oggi in calo, a 67,4 punti base, dopo aver aperto intorno a 70. Un segnale che, secondo gli addetti ai lavori di Piazza Affari, riflette la prudenza degli investitori nell’ultima settimana dell’anno, con volumi bassi e lo sguardo già rivolto ai primi passi della politica monetaria del 2026.

Spread Btp-Bund: il dato del giorno

Nel dettaglio, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi si è fermato a 67,4 punti base alle 17:30, in calo rispetto all’apertura. Questo numero, che analisti e istituzioni tengono d’occhio, è uno dei termometri più chiari della fiducia dei mercati nella solidità finanziaria dell’Italia rispetto alla Germania. “Il calo dello spread è legato anche alla discesa dei rendimenti sui titoli decennali”, ha spiegato un trader di una banca d’investimento milanese.

Rendimenti in discesa: Italia, Germania e Francia

A fine giornata, il rendimento annuo del Btp decennale italiano si è attestato al 3,5%, in calo di 4,6 punti base rispetto alla chiusura precedente. Situazione simile per il titolo tedesco: il Bund decennale ha visto il proprio rendimento scendere di 3,2 punti base, chiudendo al 2,83%. Anche il titolo francese di pari durata ha perso terreno: l’OAT decennale ha chiuso al 3,52%, con un calo di 3,6 punti base.

Gli esperti di una società di gestione romana sottolineano come “la discesa dei rendimenti rifletta le attese di una politica monetaria meno dura da parte della Banca Centrale Europea nel corso del prossimo anno”. Un’ipotesi che gira da settimane e che trova conferma nei movimenti degli ultimi giorni.

Mercati in attesa della BCE

L’atmosfera sui mercati resta di prudenza. Con le principali piazze europee che rallentano per le feste, l’attenzione resta tutta sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha ribadito pochi giorni fa che “le decisioni sui tassi saranno guidate dai dati macroeconomici”. Una frase che lascia aperte tutte le strade per il primo trimestre del 2026.

Nel frattempo, dalle sale operative delle banche d’affari arrivano segnali di domanda stabile per i titoli di Stato dei Paesi europei con rischio medio. “Gli investitori stanno riorganizzando i portafogli in vista del nuovo anno”, racconta un gestore di fondi a Francoforte. “Tutti guardano con attenzione ai dati sull’inflazione e alle prospettive di crescita”.

Cosa significa per l’Italia e il quadro globale

Lo spread Btp-Bund sotto quota 70 punti base è visto dagli esperti come un segnale di tranquillità, soprattutto rispetto agli anni difficili appena passati. Nel 2022 e 2023 il differenziale aveva superato più volte i 200 punti base, scatenando preoccupazioni sulla tenuta del debito italiano. Oggi, grazie anche alle rassicurazioni del governo e della BCE, la situazione sembra più stabile.

Ma non mancano le incognite. L’andamento dei rendimenti nel 2026 dipenderà da come evolverà l’inflazione nell’eurozona e dalle scelte delle banche centrali. “Non bisogna abbassare la guardia”, avverte un economista dell’Università Bocconi. “Il quadro internazionale resta incerto e basta poco per far ripartire la volatilità”.

Reazioni e scenari per il 2026

A Piazza Affari, lo spread sotto i 70 punti è stato accolto con una punta di soddisfazione. “È un segnale positivo per la stabilità finanziaria del Paese”, ha commentato un broker milanese poco dopo le 18. Ma tra gli operatori domina la prudenza: in molti aspettano le prime aste di titoli pubblici del 2026 per capire come si muoverà davvero la domanda.

Insomma, la giornata si è chiusa con un clima di attesa e con i principali indicatori in leggero vantaggio per l’Italia. Lo spread Btp-Bund resta sotto osservazione e sarà uno dei temi caldi anche nelle prime settimane del nuovo anno.