Washington, 29 dicembre 2025 – Ieri sera il presidente Donald Trump ha avuto una “telefonata positiva” con il presidente russo Vladimir Putin sulla situazione in Ucraina, ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. La conversazione, durata circa 40 minuti, si è svolta poco dopo le 20 ora di Washington ed è stata definita “costruttiva” da fonti vicine all’amministrazione statunitense.
Trump e Putin a confronto sulla crisi ucraina
La Casa Bianca ha fatto sapere che durante il colloquio i due leader si sono concentrati sugli ultimi sviluppi del conflitto in Ucraina. Si è parlato soprattutto di un possibile cessate il fuoco e delle condizioni della popolazione civile nelle zone orientali del paese. “Il presidente Trump ha ribadito l’importanza di trovare una soluzione diplomatica”, ha spiegato Leavitt, sottolineando che entrambi hanno manifestato la volontà di mantenere aperto il dialogo.
Non sono stati resi noti i dettagli delle proposte sul tavolo, ma fonti diplomatiche a Washington descrivono un clima “meno teso” rispetto ai mesi scorsi. Da Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha confermato la telefonata, aggiungendo che “i due leader hanno affrontato direttamente le questioni più urgenti”.
Le reazioni dall’Europa e i prossimi passi
La notizia è stata accolta con prudenza nelle cancellerie europee. A Bruxelles, un funzionario della Commissione UE ha commentato: “Ogni passo verso il dialogo è positivo, ma ci vogliono risultati concreti”. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, raggiunto dai giornalisti a Kiev poco dopo le 7 del mattino, ha detto: “Seguiamo con attenzione ogni iniziativa che possa portare a una de-escalation”.
Nel frattempo, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso “apprezzamento per ogni sforzo diplomatico”, ma ha invitato tutte le parti a rispettare il diritto internazionale e la sovranità dell’Ucraina. Fonti ONU segnalano che la situazione sul terreno resta “fragile”, con più di 5 milioni di sfollati interni e blackout continui nelle principali città dell’est.
Il conflitto che non dà tregua
La guerra in Ucraina va avanti da quasi tre anni. L’ultimo rapporto dell’OSCE conta oltre 100.000 morti e feriti. Solo nell’ultima settimana, le autorità ucraine hanno denunciato nuovi bombardamenti nelle zone di Kharkiv e Donetsk. A pagare il prezzo più alto è sempre la popolazione civile: scuole chiuse, ospedali danneggiati, linee elettriche fuori uso.
Gli Stati Uniti hanno più volte confermato il sostegno a Kiev, con aiuti militari e umanitari che superano i 60 miliardi di dollari dal 2022 a oggi. Negli ultimi mesi però, alcune voci nel Congresso americano chiedono di rivedere questi aiuti, per evitare “un’escalation incontrollata”.
Il 2026 tra speranze e dubbi
La telefonata tra Trump e Putin arriva in un momento delicato. Tra meno di un mese a Ginevra è prevista una nuova sessione di negoziati sotto l’egida dell’OSCE. Sul campo, intanto, si moltiplicano gli appelli delle organizzazioni umanitarie per una tregua, anche solo temporanea. Secondo fonti europee, la disponibilità mostrata ieri potrebbe aprire la strada a colloqui diretti tra Mosca e Kiev.
Resta però da capire se dalle parole si passerà ai fatti. Un diplomatico francese, che ha preferito restare anonimo, ha detto: “Ogni volta che si parla di pace c’è speranza, ma la realtà è molto più complessa”. Solo nelle prossime settimane si potrà vedere se questa “telefonata positiva” sarà davvero un punto di svolta o resterà uno dei tanti tentativi di mediazione finiti nel nulla.
