Trump e Zelensky: i passi avanti verso la pace che sorprendono il mondo

Trump e Zelensky: i passi avanti verso la pace che sorprendono il mondo

Trump e Zelensky: i passi avanti verso la pace che sorprendono il mondo

Matteo Rigamonti

Dicembre 29, 2025

Palm Beach, 29 dicembre 2025 – Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono visti ieri sera a Mar-a-Lago, in Florida, per parlare della guerra in Ucraina e delle possibilità di pace. Dopo un colloquio durato più di due ore, l’ex presidente degli Stati Uniti ha parlato di “molti progressi” fatti per chiudere il conflitto, sottolineando che “è ora di porre fine a tutto questo”. Alla riunione, tenutasi nella residenza privata di Trump, erano presenti anche alcuni consiglieri e membri dello staff ucraino, in un clima che fonti vicine ai due leader hanno definito “costruttivo”.

Trump e Zelensky: un’apertura a sorpresa nei negoziati di pace

“Abbiamo fatto molti progressi”, ha detto Trump ai giornalisti, con Zelensky al suo fianco, poco dopo le 21 locali. “Ci sono uno o due punti davvero complicati nei colloqui”, ha ammesso l’ex presidente, senza però scendere nei dettagli. Ma secondo lui, “tutti vogliono che questa guerra finisca”. Trump ha definito “un onore” ospitare il presidente ucraino a Palm Beach, aggiungendo: “Un incontro fantastico con Zelensky. Siamo molto vicini”.

La visita di Zelensky a Mar-a-Lago è stata annunciata solo poche ore prima, tramite un comunicato dell’ufficio stampa della presidenza ucraina. Secondo fonti diplomatiche, l’incontro è stato richiesto da Kiev per capire le intenzioni di Trump in vista delle prossime elezioni americane e valutare possibili scenari per i negoziati.

I nodi più spinosi: territori contesi e sicurezza

Nonostante il clima rilassato, restano diversi punti caldi sul tavolo. Un consigliere ucraino presente all’incontro ha spiegato che i temi più delicati riguardano le richieste russe sui territori occupati e le garanzie di sicurezza per Kiev. “Abbiamo parlato a lungo delle condizioni per una pace duratura”, ha detto la fonte, che ha chiesto di rimanere anonima. “Trump ha ribadito la necessità di trovare un compromesso, ma soluzioni chiare non sono ancora arrivate”.

Zelensky, invece, avrebbe insistito sulla necessità di mantenere l’integrità territoriale dell’Ucraina e di ottenere impegni precisi dagli Stati Uniti. “Non possiamo accettare una pace che ci faccia perdere le nostre regioni”, avrebbe detto il presidente ucraino durante il colloquio, secondo un funzionario vicino alla delegazione.

La posizione americana e le reazioni dall’Europa

L’incontro arriva in un momento delicato per la diplomazia mondiale. Negli ultimi mesi, la Casa Bianca guidata da Joe Biden ha confermato il sostegno a Kiev, ma il Congresso americano è spaccato sugli aiuti militari. Trump, che punta a tornare alla Casa Bianca nel 2026, ha spesso criticato come l’attuale amministrazione sta gestendo la crisi ucraina.

“È il momento di metterci la parola fine”, ha ribadito Trump davanti ai cronisti, lasciando intendere che una sua possibile rielezione potrebbe cambiare la strategia. Le sue parole sono state accolte con prudenza nelle capitali europee: a Bruxelles si teme che un accordo affrettato possa penalizzare Kiev e rafforzare Mosca.

Il 2026 si avvicina: attesa per nuovi passi

Al momento non sono previsti altri incontri ufficiali tra Trump e Zelensky nelle prossime settimane. Però, fonti americane non escludono che possano esserci nuovi contatti informali già a gennaio. “Siamo molto vicini”, ha ribadito Trump alla fine della serata, lasciando intendere che i negoziati potrebbero entrare in una fase decisiva nei primi mesi del 2026.

A Kiev si segue con attenzione l’evolversi della situazione politica americana. “Ogni passo verso la pace conta”, ha detto un portavoce del governo ucraino durante la notte. Ma la strada resta lunga: i nodi sul futuro dei territori occupati e sulle garanzie internazionali non sembrano destinati a sciogliersi presto.

Intanto, nella hall di Mar-a-Lago, tra tappeti persiani e lampadari dorati, si è consumato un nuovo capitolo della diplomazia internazionale. Un incontro che potrebbe segnare una svolta – o restare solo una tappa – nel lungo cammino verso la fine della guerra in Ucraina.