Uccidere la concorrenza: la dura scelta del lavoro nel mercato attuale

Uccidere la concorrenza: la dura scelta del lavoro nel mercato attuale

Uccidere la concorrenza: la dura scelta del lavoro nel mercato attuale

Giada Liguori

Dicembre 29, 2025

Seoul, 29 dicembre 2025 – Dal 1° gennaio arriva nelle sale italiane, grazie a Lucky Red, “No Other Choice – Non c’è altra scelta”, il nuovo film del regista coreano Park Chan-wook, già in gara a Venezia 82. Al centro della storia non c’è la solita guerra tra poveri, ma uno scontro spietato tra chi vuole a tutti i costi conservare i propri privilegi. Un tema, come ha spiegato lo stesso Park, che si allontana dalla classica lotta di classe per affrontare una riflessione più dura sul liberalismo estremo e le sue derive.

You Man-su, un manager qualunque risucchiato nella violenza

Il protagonista è You Man-su (Lee Byung-hun, volto noto di “Squid Game”), un manager con venticinque anni di esperienza nel settore della carta. La sua vita sembra tranquilla, tra la moglie Miri (Son Yejin), i due figli e qualche piccolo lusso: lezioni di tennis per la figlia, pilates per la moglie, il suv parcheggiato davanti a casa. Tutto però cambia in un attimo, quando viene licenziato senza preavviso. Da quel momento, il suo mondo inizia a sgretolarsi.

Dalle prime anticipazioni, You Man-su non accetta di perdere lo status conquistato e decide di eliminare uno a uno tutti i concorrenti per un nuovo lavoro. Un piano freddo, preciso, quasi chirurgico. I rivali con le sue stesse competenze spariscono, uno dopo l’altro. “Non è un uomo diverso dagli altri – ha detto Lee Byung-hun – È uno che farebbe di tutto per proteggere la sua famiglia e garantirle una vita dignitosa. Ma quando intraprende questa strada criminale scopre di essere più astuto del previsto e comincia persino a divertirsi”.

Dal libro al film: una storia che cambia pelle

Il film si ispira al romanzo “The Axe” di Donald E. Westlake, già portato sullo schermo da Costa-Gavras con “Cacciatore di teste”. Park Chan-wook, famoso per aver trasformato un martello in un’arma in “Old Boy”, qui esplora un territorio diverso. La violenza non nasce dalla povertà o dalla disperazione, ma da una competizione esasperata, dove sopravvivere significa eliminare fisicamente chi sta davanti.

“Quando ho letto il libro, che parla di persone che lavorano nella produzione della carta, sono rimasto colpito – ha raccontato il regista – Anche nel mondo del cinema sappiamo cosa vuol dire restare senza lavoro. È un’esperienza che ho vissuto anch’io. Quando finisci un film è come andare in disoccupazione: a volte breve, altre volte lunga o definitiva. Così anche noi registi ci troviamo a presentare i nostri progetti ai produttori, sperando che li accettino e ci facciano continuare a lavorare”.

Tra thriller e commedia nera: una storia di sopravvivenza

“No Other Choice” oscilla tra la commedia nera e il thriller psicologico. La storia passa da momenti grotteschi a scene di grande tensione. Il protagonista è costretto a vendere la casa, a dare via i due cani (“due bocche in meno da sfamare”, si sente dire) e persino a disdire l’abbonamento Netflix. Piccoli dettagli che raccontano una crisi personale e familiare che diventa collettiva.

Il film si inserisce nella tradizione del cinema sudcoreano, capace di raccontare i grandi squilibri economici del Paese. Ma qui la violenza non è quella esplosa in “Parasite” o “Squid Game”: nasce da un individualismo spinto all’estremo, dove prevalere sugli altri è l’unica via per non scomparire nell’anonimato sociale.

Corea del Sud, tra boom economico e nuove paure

Per capire il contesto basta ricordare il cosiddetto “Miracolo sul fiume Han”: dagli anni Sessanta agli Ottanta, la Corea del Sud ha conosciuto una crescita economica rapidissima, con tassi annui anche oltre il 7-9%. Un passaggio da economia agricola a potenza industriale che ha lasciato tracce profonde nella società.

Oggi, tra Seoul e le altre grandi città, si vedono ancora i segni di quella corsa al benessere: case moderne, auto di lusso, corsi privati per i figli. Ma dietro c’è anche una pressione sociale che può diventare insopportabile. “No Other Choice” racconta proprio questo: la paura di perdere tutto e la tentazione di difendere i propri privilegi, a ogni costo.

Il film esce nelle sale italiane il 1° gennaio. Un modo per iniziare l’anno con una riflessione amara sulle fragilità del nostro tempo.