Zelensky: Mosca minaccia la pace con false accuse sull’attacco a Novgorod

Zelensky: Mosca minaccia la pace con false accuse sull'attacco a Novgorod

Zelensky: Mosca minaccia la pace con false accuse sull'attacco a Novgorod

Matteo Rigamonti

Dicembre 29, 2025

Kyiv, 29 dicembre 2025 – Nella notte tra il 28 e il 29 dicembre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto con fermezza le notizie diffuse da Mosca su un presunto attacco con droni ucraini contro una residenza di Vladimir Putin a Novgorod, bollando tutto come “altre bugie”. La sua smentita è arrivata con un post sul suo profilo X (ex Twitter), in risposta alle accuse rilanciate dai media russi.

Zelensky: “Nessun attacco, solo storie per coprire nuovi raid”

Le agenzie russe avevano raccontato di un tentativo di incursione con droni sventato nella notte contro una delle residenze presidenziali nella regione di Novgorod. La notizia, rilanciata da fonti vicine al Cremlino, ha subito fatto il giro dei principali canali televisivi russi. Ma Zelensky ha definito tutto “una completa invenzione”, spiegando che “la Russia ci riprova, lanciando dichiarazioni pericolose per mettere in crisi i risultati degli sforzi diplomatici fatti insieme alla squadra del Presidente Trump”.

Nel suo messaggio, il presidente ucraino ha ribadito che l’Ucraina “non fa mosse che mettano a rischio la diplomazia”, sottolineando che questa storia è stata costruita apposta per “giustificare nuovi attacchi contro l’Ucraina, anche contro Kiev”. Da parte russa, nessun dettaglio operativo, nessuna immagine o prova concreta dell’episodio è stata fornita.

Tensione alle stelle: Mosca accusa, Kyiv punta ancora sulla diplomazia

La situazione tra i due Paesi resta tesa. Nelle ultime settimane, gli scontri e i bombardamenti si sono intensificati, soprattutto nell’area di Kharkiv e lungo il Dnipro. In questo clima, le accuse di Mosca vengono viste a Kyiv come un modo per distogliere l’attenzione e preparare l’opinione pubblica russa a nuove mosse militari.

Fonti diplomatiche ucraine, interpellate da alanews.it, hanno confermato che “non ci sono state azioni offensive nella notte contro obiettivi civili o residenziali in Russia”. Un consigliere del ministero della Difesa ucraino, che ha chiesto di restare anonimo, ha commentato: “Ogni volta che si parla di negoziati o di aperture diplomatiche, arriva una provocazione. È un copione che si ripete”.

Gli Stati Uniti nel gioco diplomatico

Nel suo intervento, Zelensky ha citato direttamente la “squadra del Presidente Trump”, segnalando che gli sforzi diplomatici in corso coinvolgono anche gli Stati Uniti. Da Washington, al momento, non sono arrivate dichiarazioni ufficiali sull’accaduto. Ma fonti della Casa Bianca hanno ribadito il sostegno a Kyiv e l’importanza di “evitare escalation inutili”.

Secondo alcuni esperti, la tempistica delle accuse russe non è casuale. Proprio in questi giorni a Ginevra si discute di possibili nuovi canali di dialogo tra Mosca e Kyiv, con la mediazione indiretta di Washington. “Ogni incidente rischia di far saltare tutto il tavolo delle trattative”, ha detto ieri sera un diplomatico europeo presente ai colloqui.

Kiev sotto assedio: sirene e allerta massima

Intanto a Kiev la situazione resta delicata. Nella notte tra il 28 e il 29 dicembre sono suonate le sirene antiaeree in diversi quartieri della città. Secondo il comando militare ucraino, sono stati intercettati almeno quattro droni di fabbricazione iraniana lanciati verso la capitale. I detriti sono caduti vicino al quartiere Solomianskyi, senza causare vittime, ma la tensione è palpabile.

“Ogni notte viviamo con il fiato sospeso”, racconta Olena, 42 anni, di Podil. “Siamo stanchi, ma non molliamo”. Le autorità hanno invitato tutti a non abbassare la guardia e a seguire le indicazioni della protezione civile.

Tra propaganda e realtà, il rischio di nuove escalation

La storia dei droni su Novgorod si inserisce in un lungo scambio di accuse tra Russia e Ucraina. Secondo vari osservatori indipendenti, la mancanza di prove concrete fa pensare a una mossa di propaganda. “È difficile verificare questi episodi in tempo reale”, spiega Kateryna Stepanenko, analista dell’Institute for the Study of War. “Ma ogni volta che emergono queste storie, nei giorni seguenti aumentano i raid russi sulle città ucraine”.

Finora nessuna conferma indipendente è arrivata sull’attacco a Novgorod. Ma a Kyiv come a Mosca, la sensazione è che la guerra delle informazioni durerà ancora a lungo.