Ascoli Piceno: emergenza al Pronto Soccorso, infermieri sotto attacco!

Ascoli Piceno: emergenza al Pronto Soccorso, infermieri sotto attacco!

Ascoli Piceno: emergenza al Pronto Soccorso, infermieri sotto attacco!

Matteo Rigamonti

Dicembre 30, 2025

Ascoli Piceno, 30 dicembre 2025 – Ieri notte, al Pronto Soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, due infermiere e un operatore socio-sanitario sono stati aggrediti durante il loro turno. A dare la notizia è stato Maurizio Pelosi, segretario territoriale del sindacato Nursind, che denuncia un nuovo episodio di violenza contro chi lavora in corsia. Una delle infermiere è stata presa a pugni alla testa e ha dovuto sottoporsi a controlli medici. Il pronto soccorso, ormai, è un ambiente sempre più pericoloso, dove la tensione spesso sfocia in fatti come questo.

Notte di paura al pronto soccorso: cosa è successo

Le prime informazioni dicono che tutto è avvenuto intorno alle 23.30, mentre il personale stava assistendo i pazienti in attesa. Una persona, di cui non si conosce ancora l’identità, avrebbe reagito con violenza alle richieste del personale. “Una collega ha ricevuto diversi pugni in testa”, ha spiegato Pelosi, “mentre un’altra infermiera e un OSS hanno riportato contusioni più leggere”. Sul posto sono arrivati i carabinieri e la vigilanza dell’ospedale. L’infermiera ferita è stata tenuta sotto osservazione per alcune ore e poi dimessa con una prognosi di qualche giorno.

Un lavoro sempre più a rischio: la denuncia di chi c’è dentro

Non è la prima volta che il personale del pronto soccorso di Ascoli Piceno si trova a dover affrontare aggressioni. “Da mesi lavoriamo con la paura che tutto possa sfuggire di mano”, racconta un’infermiera che ha scelto di restare anonima. Pelosi insiste: “Non si può più affidare la sicurezza a misure temporanee o improvvisate. Serve un piano serio, con più organizzazione e protezioni concrete”. Il sindacato chiede una vigilanza sempre presente e un potenziamento delle misure di sicurezza, soprattutto nei turni di notte e nei fine settimana, quando arrivano più pazienti.

Non un caso isolato: la legge dalla parte degli operatori

Questa aggressione si aggiunge a tante altre nelle Marche e in tutta Italia. Nel 2023, secondo l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari, sono stati segnalati più di 1.200 episodi di violenza nei pronto soccorso italiani. Un numero che preoccupa non solo i sindacati ma anche le istituzioni. Pelosi ricorda la sentenza della Corte d’Appello di Ancona che ha riconosciuto un risarcimento di oltre 22mila euro a un’infermiera aggredita nel 2017. “Proteggere chi lavora in ospedale non è solo una questione morale, è un obbligo di legge per chi gestisce le strutture”, sottolinea il segretario Nursind.

La reazione di colleghi e comunità: “Basta aspettare”

La notizia ha subito scosso chi lavora al Mazzoni e la comunità locale. Stamattina, davanti al pronto soccorso, alcuni operatori hanno manifestato solidarietà alle vittime e chiesto interventi immediati. “Non possiamo più aspettare che succeda qualcosa di ancora più grave”, ha detto una rappresentante degli infermieri. Anche la direzione sanitaria ha espresso vicinanza ai colleghi colpiti e assicurato che si stanno valutando nuove misure per aumentare la sicurezza.

Sicurezza nei pronto soccorso: un’emergenza nazionale

La questione della sicurezza negli ospedali è ormai all’ordine del giorno. L’ultimo rapporto del Ministero della Salute dice che quasi il 70% degli operatori sanitari italiani ha subito almeno una volta minacce o aggressioni verbali. I sindacati chiedono regole più severe e campagne di sensibilizzazione per i cittadini. “Chi lavora in prima linea deve poter fare il proprio mestiere senza paura”, conclude Pelosi. Solo così, forse, il pronto soccorso potrà tornare a essere un posto sicuro per tutti: pazienti e operatori.