Camera approva la fiducia: la manovra prende slancio

Camera approva la fiducia: la manovra prende slancio

Camera approva la fiducia: la manovra prende slancio

Matteo Rigamonti

Dicembre 30, 2025

Roma, 30 dicembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi, la Camera dei Deputati ha dato la fiducia al governo Meloni sulla manovra finanziaria 2026. Il risultato è stato di 219 voti a favore contro 125 contrari. Il voto, atteso da giorni a Montecitorio, è arrivato poco dopo le 17, in un clima teso ma senza colpi di scena. Questo passaggio era fondamentale per l’esecutivo, che ha legato la propria stabilità alla legge di Bilancio. Il voto finale sulla manovra è fissato per domani, con la maggioranza decisa a chiudere tutto prima della fine dell’anno.

Fiducia sulla manovra: i numeri e le prime reazioni

Ieri sera il governo aveva posto la questione di fiducia, dopo una giornata intensa di trattative tra i capigruppo della maggioranza. In Aula, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non era presente al momento del voto, ma ha seguito tutto da Palazzo Chigi. “Abbiamo mantenuto gli impegni presi con gli italiani”, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ai giornalisti, subito dopo il risultato.

I numeri parlano chiaro: 219 deputati hanno detto sì, mentre le opposizioni – Pd, M5S, Avs e Più Europa – hanno raccolto 125 no. Nessuno si è astenuto. Fonti di Fratelli d’Italia vedono in questo dato “la prova della compattezza della coalizione, nonostante le tensioni degli ultimi giorni”.

Le opposizioni: “Manovra che non basta”

Dall’altra parte, invece, il clima era molto diverso. “Questa manovra non risponde ai bisogni reali del Paese”, ha attaccato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, parlando con i giornalisti all’uscita dall’Aula. Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha definito il provvedimento “un’occasione sprecata per far ripartire crescita e lavoro”. Le opposizioni hanno criticato soprattutto i tagli alla sanità e il mancato rifinanziamento del fondo per la non autosufficienza.

Nel corso del dibattito non sono mancati momenti di tensione. Alcuni deputati di Alleanza Verdi e Sinistra hanno esposto cartelli contro i tagli al welfare, mentre dal banco del governo sono arrivate proteste. Solo dopo un richiamo della vicepresidente della Camera, Anna Ascani, la situazione si è calmata.

Cosa prevede la legge di Bilancio 2026

La legge di Bilancio su cui il governo ha incassato la fiducia contiene una serie di misure che l’esecutivo definisce “necessarie” per rispettare i vincoli europei e dare una mano a famiglie e imprese. Tra le principali: confermato il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, un nuovo pacchetto di incentivi per le assunzioni dei giovani under 35 e risorse extra per il rinnovo dei contratti pubblici.

Sul fronte delle coperture, il testo prevede una stretta sulle detrazioni fiscali per chi supera i 50 mila euro di reddito e una revisione delle agevolazioni su alcune categorie di bonus edilizi. Il ministro Giorgetti ha spiegato che “non c’erano alternative realistiche per tenere i conti in ordine”. Ma le opposizioni contestano la mancanza di investimenti strutturali su scuola e sanità.

Il rush finale: il voto decisivo di domani

Il calendario è fitto. Domani mattina, sempre a Montecitorio, si terrà il voto finale sulla manovra. Solo dopo il passaggio al Senato si potrà parlare di approvazione definitiva, prevista entro il 31 dicembre. Se ci fossero ritardi, scatterebbe l’esercizio provvisorio, uno scenario che il governo vuole evitare a ogni costo.

Intanto, fuori da Palazzo Montecitorio, alcune sigle sindacali hanno già annunciato nuove mobilitazioni per gennaio. “Non ci fermeremo qui”, ha detto Maurizio Landini della Cgil davanti ai giornalisti. La partita sulla manovra si chiude in Parlamento, ma il confronto politico e sociale promette di andare avanti anche nei prossimi mesi.