Il 2026: un anno di quattro eclissi e un Sole imprevedibile

Il 2026: un anno di quattro eclissi e un Sole imprevedibile

Il 2026: un anno di quattro eclissi e un Sole imprevedibile

Matteo Rigamonti

Dicembre 30, 2025

Roma, 30 dicembre 2025 – Dopo due anni di pausa, il 2026 riporterà in scena un fitto calendario di eventi astronomici da non perdere: eclissi, superlune, sciami meteorici e la possibilità di vedere i pianeti giganti nelle condizioni migliori. Un vero spettacolo per chi ama alzare gli occhi al cielo, come spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope.

Gennaio parte con superlune e pioggia di stelle

L’anno nuovo si apre subito con la prima delle tre Superlune in programma per il 2026. Tra il 2 e il 3 gennaio, la Luna piena, più luminosa e apparentemente più grande per la sua vicinanza alla Terra, dominerà la scena. “La sua luce brillante rischia di oscurare le Quadrantidi”, dice Masi, parlando del primo sciame meteorico dell’anno, che può regalare decine di meteore all’ora se il cielo è limpido. Ma non finisce qui: tra il 22 e il 23 aprile arriveranno le Liridi, visibili dopo il tramonto di una Luna crescente. “Quest’anno la Luna tramonterà presto, lasciando libero il cielo per le stelle cadenti”, aggiunge l’esperto.

Il vero spettacolo sarà però quello delle Perseidi il 12 agosto. “Con la Luna nuova, il cielo sarà buio e senza disturbi”, sottolinea Masi. Le Orionidi del 21 ottobre, invece, saranno disturbate dalla Luna piena, mentre le Geminidi del 13 dicembre si potranno vedere bene, grazie a una falce di Luna che sparirà nelle prime ore della sera.

Comete e pianeti: appuntamenti da non perdere

Non solo meteore: il 4 gennaio la cometa 24P/Schaumasse passerà più vicina alla Terra e sarà visibile anche con piccoli telescopi, da entrambi gli emisferi. Il 20 gennaio toccherà alla cometa C/2024 E1 (Wierzchos), ma questa volta solo dall’emisfero sud.

Tra i pianeti, il primo a farsi notare sarà Giove: il 10 gennaio sarà in opposizione, cioè nel punto più vicino a noi. “Con un telescopio si potranno vedere anche le sue quattro lune principali”, ricorda Masi. Poi sarà la volta di Nettuno (opposizione il 25 settembre), Saturno (4 ottobre) e Urano (25 novembre). “Marte, invece, non sarà in opposizione nel 2026, quindi rimarrà più difficile da osservare”, precisa l’astrofisico.

Eclissi: il grande ritorno

Dopo due anni di silenzio, tornano le eclissi. Il 17 febbraio ci sarà un’eclissi anulare di Sole, visibile però solo dall’Antartide e dall’Oceano Indiano meridionale. Il 3 marzo, invece, spazio a un’eclissi totale di Luna, osservabile dalle Americhe, dal Pacifico, dall’Australia e dall’Asia orientale.

Il 12 agosto ci sarà un’eclissi totale di Sole, ma dall’Italia si vedrà solo una parte. “Lo spettacolo completo sarà visibile da Groenlandia, Islanda, Nord Atlantico e Spagna settentrionale”, spiega Masi. Infine, all’alba del 28 agosto, anche dall’Italia si potrà ammirare un’eclissi parziale di Luna, con il disco oscurato per il 93%. Un evento visibile in gran parte d’Europa, Africa, Atlantico e Americhe.

Il Sole attivo e le aurore polari

Il Sole resterà piuttosto attivo nel suo ciclo undicennale (il numero 25), con brillamenti ed espulsioni di massa coronale. Questi fenomeni potrebbero scatenare tempeste geomagnetiche e regalare aurore polari nelle zone più a nord. “Le condizioni sono buone per chi sogna di vedere le luci del Nord”, commenta Masi.

Tredici Lune piene e una Luna Blu da segnare in calendario

Il 2026 avrà una particolarità: ben tredici Lune piene in un anno. A maggio arriverà la cosiddetta Luna Blu, la seconda Luna piena nello stesso mese. La seconda Superluna sarà il 24 novembre; la terza illuminerà la notte della vigilia di Natale, il 24 dicembre.

Un anno ricco di appuntamenti celesti, dunque, che – se le nuvole lo permetteranno – offrirà agli osservatori italiani e non solo tante occasioni per guardare il cielo e lasciarsi incantare.