Il gas naturale supera i 28,5 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Il gas naturale supera i 28,5 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Il gas naturale supera i 28,5 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Giada Liguori

Dicembre 30, 2025

Milano, 30 dicembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha chiuso ieri in rialzo sulla piazza Ttf di Amsterdam, toccando quota 28,53 euro al megawattora per i contratti future di gennaio. Un aumento dell’1,56% rispetto al giorno prima, spinto da un’ondata di freddo più intenso in Europa e da una domanda in crescita di Gnl (gas naturale liquefatto) in Asia, soprattutto in Cina.

Prezzi in salita: il freddo e la spinta asiatica fanno la differenza

Gli operatori del settore spiegano che il mercato olandese, riferimento per tutta Europa, ha reagito all’arrivo di una nuova ondata di freddo che tra fine dicembre e inizio gennaio ha colpito gran parte del continente. “Le previsioni meteo segnalano temperature sotto zero in Germania, Francia e Nord Italia”, ha detto un analista di Refinitiv ieri pomeriggio. Nel frattempo, la domanda di gas naturale liquefatto in Cina è cresciuta sensibilmente, con consumi record nelle province orientali, come confermato dalle autorità locali.

La Ttf di Amsterdam guida il mercato e le attese per l’inverno

La Ttf (Title Transfer Facility) di Amsterdam resta il fulcro europeo per i prezzi del gas. I future di gennaio sono uno specchio delle aspettative degli operatori per l’inverno. Dopo un autunno di prezzi piuttosto stabili e scorte ben rifornite, il mercato ha iniziato a mostrare segnali di nervosismo. “Le riserve sono ancora sopra la media stagionale, ma non si possono escludere picchi improvvisi”, ha ammesso un trader di Londra poco dopo la chiusura delle contrattazioni.

La domanda globale e i flussi di Gnl che cambiano rotta

Un altro fattore dietro l’andamento dei prezzi è il boom della domanda asiatica. In particolare, la Cina – dicono i dati di S&P Global – ha aumentato gli acquisti di Gnl nelle ultime settimane, spingendo alcuni carichi che sarebbero dovuti arrivare in Europa a dirigersi verso i porti asiatici. “La competizione tra Europa e Asia per il Gnl si fa sentire soprattutto nei mesi freddi”, ha sottolineato un funzionario del Ministero dell’Energia francese. In questi casi, anche piccoli spostamenti nei flussi possono influenzare i prezzi.

Cosa significa per consumatori e imprese italiane

Per chi vive in Italia, il rialzo visto ad Amsterdam è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Anche se i prezzi all’ingrosso non si traducono subito in bollette più care, le associazioni di consumatori invitano a restare vigili. “Seguiamo con attenzione l’evoluzione dei mercati”, ha dichiarato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Le aziende energivore – dalla chimica alla ceramica – sono particolarmente esposte: “Ogni euro in più pesa sui costi di produzione”, ha raccontato un imprenditore emiliano del settore vetro.

Scorte europee solide, ma l’inverno resta una sfida

Al momento, i dati di Gas Infrastructure Europe mostrano scorte ancora elevate: oltre l’85% della capacità totale è disponibile. Ma il rischio di ondate di freddo prolungate o tensioni geopolitiche non è sparito. “Il sistema europeo è più robusto rispetto a due anni fa”, ha detto un portavoce della Commissione Ue, “ma la prudenza è d’obbligo”. Se la domanda asiatica continua a crescere o se arrivano problemi dai fornitori di Norvegia o Nord Africa, i prezzi potrebbero tornare a oscillare.

Mercati in allerta, analisti pronti a scenari incerti

Ieri, nelle sale operative di Milano e Francoforte, il clima è stato di prudenza. Gli esperti delle banche d’affari si aspettano una forte volatilità anche nelle prime settimane del 2026. “Molto dipenderà dal meteo e dalla capacità dell’Europa di attrarre nuovi carichi di Gnl”, ha spiegato un gestore di portafoglio tedesco. Per ora resta il dato di ieri: il gas naturale sulla Ttf ha chiuso sopra i 28,5 euro al megawattora, un nuovo punto di riferimento per il mercato energetico europeo.