Incidente cosmico sorprendente in un sistema planetario vicino: guarda il video!

Incidente cosmico sorprendente in un sistema planetario vicino: guarda il video!

Incidente cosmico sorprendente in un sistema planetario vicino: guarda il video!

Matteo Rigamonti

Dicembre 30, 2025

Berkeley, 30 dicembre 2025 – Un evento raro e affascinante ha catturato l’attenzione degli astronomi nel sistema di Fomalhaut, a circa 25 anni luce da noi: il telescopio spaziale Hubble ha ripreso la collisione tra due planetesimi, quei piccoli corpi rocciosi che rappresentano le prime fasi di formazione dei pianeti. La scoperta, pubblicata su Science da un gruppo guidato dall’Università della California a Berkeley, apre una finestra unica sui meccanismi alla base della nascita planetaria. Nel progetto sono coinvolti anche la Northwestern University e altri centri di ricerca americani ed europei.

Fomalhaut sotto i riflettori: il mistero del disco di detriti

La stella di Fomalhaut, la più luminosa nella costellazione del Pesce Australe, è da tempo sotto osservazione per il suo vasto disco di polveri e detriti. Già nel 2008 un punto luminoso nel disco era stato scambiato per un possibile esopianeta. Solo oggi, grazie a nuovi dati, si è capito che si trattava invece di una nube di frammenti nata da una collisione.

Nel 2023, il team guidato da Paul Kalas è tornato a scrutare quella zona. Il primo punto luminoso era sparito. Al suo posto, poco distante, è comparsa un’altra macchia brillante. “Abbiamo realizzato che non era un pianeta, ma una nube di polvere e detriti”, ha detto Kalas. Un dettaglio che ha ribaltato la lettura dei dati raccolti negli ultimi diciassette anni.

Scontri nello spazio: un laboratorio naturale per capire i pianeti

Gli autori dello studio spiegano che questa è la prima volta che si osserva direttamente una collisione tra planetesimi fuori dal nostro Sistema Solare. “Gli scontri tra questi corpi sono eventi molto rari”, ha sottolineato Jason Wang della Northwestern University, tra gli autori della ricerca. “È la prima volta che riusciamo a vederne uno in un altro sistema planetario”.

Queste collisioni sono fondamentali per capire come nascono i pianeti. I detriti che si formano danno informazioni preziose sulla composizione e sulla struttura interna dei corpi coinvolti. “Studiare questi fenomeni – ha aggiunto Wang – ci aiuta anche a conoscere meglio gli asteroidi, che sono al centro delle strategie di difesa planetaria”.

Le nubi di detriti raccontano una storia

Le immagini di Hubble mostrano chiaramente le nubi luminose create dall’impatto. I ricercatori stimano che i due planetesimi coinvolti fossero grandi tra i 100 e i 150 chilometri. Dopo la collisione, la polvere si è sparsa su orbite diverse, dando origine alle macchie osservate negli anni successivi.

Il sistema di Fomalhaut si conferma così un vero e proprio laboratorio per lo studio della formazione dei pianeti. A soli 25 anni luce, è abbastanza vicino da permettere agli strumenti più avanzati di seguirne l’evoluzione con una precisione senza precedenti. “Solo osservando questi eventi in tempo reale possiamo migliorare i nostri modelli”, ha spiegato Kalas.

Nuove strade per la ricerca e la difesa del pianeta

Vedere da vicino una collisione tra planetesimi apre nuove possibilità anche per capire meglio gli asteroidi del nostro Sistema Solare. I dati raccolti potranno aiutare a rafforzare le strategie per monitorare e prevenire possibili impatti con la Terra. “Ogni dettaglio che impariamo su questi corpi – ha concluso Wang – può fare la differenza per la sicurezza del nostro pianeta”.

La scoperta, accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica, segna un passo avanti nello studio di come nascono i pianeti. E conferma ancora una volta l’importanza del telescopio Hubble nella ricerca astronomica di oggi.